Una storia molto bella arriva dal basket. Il Sud Sudan parteciperà ai Mondiali in programma tra tre settimane in Giappone, Indonesia e Filippine. Il Paese africano è tra i più poveri del mondo ed è diventato indipendente solo nel 2011…
Povertà e voglia di rivalsa. Il Sud Sudan è stato dilaniato da anni di guerre civili con il nord e non solo. Prima le divisioni con il Sudan del Nord in cui prevaleva l’etnia araba e musulmana, contro il Sud a maggioranza cristiana-animista.
Poi la guerra civile, post indipendenza, tra etnia Dinka ed etnia Neur che è cessato solo nel 2020. Ora lo sport può diventare trampolino per lasciarsi alle spalle anni di violenze e diventare anche un trampolino per la crescita di questo territorio. La squadra di basket sudsudanese ha compiuto una vera e propria impresa qualificandosi ai Mondiali Fiba che inizieranno il 25 agosto prossimo e si disputeranno tra Filippine, Giappone e Indonesia. Un ruolino di marcia straordinario nel girone africano di qualificazione, fatto di undici vittorie in dodici partite, ha permesso al Sud Sudan di strappare il pass per il Mondiale. Grande merito va al lavoro di Luol Deng, ex stella NBA, che ha vestito le casacche di Chicago Bulls, Cleveland Cavaliers, Miami Heat, Los Angeles Lakers e Minnesota T’wolves, diventando anche due volte all-star. Lui che da giovane, emigrato in Inghilterra, s’era appassionato al calcio e in particolare a Faustino Asprilia, ex Parma e all’epoca in forza al Newcastle.
Poi però è emerso l’amore per il basket e soprattutto una carriera straordinaria. Deng ora è presidente federale del Sud Sudan ed è lui ad aver reclutato i giocatori che hanno compiuto l’impresa Mondiale. Tra questi c’è anche Nuni Omot, ala in forza ai Westchester Knicks team della G-League e affiliato alla franchigia di New York. Il coach è Royal Ivey oggi assistente ai Brooklyn Nets e prima anche lui una carriera spesa in NBA con Atlanta, Milwaukee, Philadelphia e Oklahoma. Ora il Sud Sudan, dopo la storica qualificazione, sogna un’altra impresa, quella di superare il girone B in cui incontrerà Cina, Serbia e Porto Rico. Impresa non semplice.
Ma non impossibile per chi vola sulle ali dell’entusiasmo. Occhio perché nel girone A c’è l’Italia e chissà che i destini dei ragazzi di Pozzecco e quelli di Ivey non possano incrociarsi ai quarti di finale…
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