Ai mondiali in Giappone la prova Team event in acque libere ha visto l’Italia arrivare davanti a tutti grazie a un’altra prova del nostro capitano
Con Barbara Pozzobon e Ginevra Taddeucci per la metà femminile e con Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri per quella maschile, l’Italia del fondo si prende il mondo nel mare agitato di Fukuoka. Un chilometro e mezzo a testa verso la gloria eterna.
Forse il più grande nuotatore italiano di sempre, capitano di una nazionale che non smette più di stupire e di raggiungere traguardi impensabili, da quando nel 2019 decise di implementare i suoi impegni in piscina con le acque libere non finisce più di vincere medaglie. Greg Paltrinieri, con l’oro a squadre di ieri, è arrivato a quota 12 e il prossimo anno arrivano le Olimpiadi di Parigi 2024.
Una staffetta tutta d’oro
La staffetta mista 4x1500m ha regalato la prima medaglia d’oro al gruppo azzurro impegnato nei Mondiali di nuoto a Fukuoka, in Giappone. Gregorio Paltrinieri ha capitanato la squadra composta da Domenico Acerenza, Barbara Pozzobon e Ginevra Taddeucci, vincendo la sesta medaglia d’oro personale della carriera ai Mondiali. Una gara straordinaria da parte di tutto il quartetto con il capitano azzurro che è riuscito a portare fino al traguardo quella piccolissima, ma fondamentale dote che i compagni gli avevano consegnato dopo tre frazioni e arrivare a toccare così per primo al traguardo finale. Quando dopo le olimpiadi di Rio del 2016 Paltrinieri comunicò allo staff di voler ampliare le sue possibilità nel nuoto perchè aveva bisogno di nuovi stimoli, forse nemmeno lui pensava di arrivare così in alto, cominciando da capo una seconda carriera, senza però assolutamente abbandonare la prima, lastricata d’oro e di successi tanto quanto l’altra. “Ho avuto ragione io”, ha dichiarato dopo. “Dopo Rio cercavo qualcos’altro di forte. Il mare mi ha migliorato”.
Un Dio delle acque
800 o 1500 metri in piscina o nel fondo in mare aperto, niente e nessuno sembra fermare la classe immensa e la voglia intatta di Paltrinieri di provare a primeggiare sempre e contro chiunque. Come un Dio delle acque in questo momento si sente invincibile. Anzi proprio in questa specialità, nella lotta perenne, non solo contro gli avversari, ma anche contro il mare che fa di tutto per opporsi alla tua voglia di nuotare, Greg sembra aver trovato quella libertà nella nuotata che la corsia della vasca fatalmente non gli poteva dare. E l’ennesima impresa di ieri è li a testimoniare questa mai persa voglia di migliorare e mettersi alla prova. “Con questo gruppo ci conosciamo da tempo, quest’anno la staffetta è stata davvero perfetta. Le ragazze, che si sottovalutano, sono state invece incredibili. Il fondo mi piace, mi dà quell’apertura mentale che mi serve, ci alleniamo insieme condividiamo tutto: paure, difficoltà e cose belle. E poi è molto bello trovare persone che si aiutano e si stimolano a vicenda, tiriamo fuori il meglio di noi, poi possono capitare anche giornate meno felici come nella 10 km, ma anche nel fondo siamo forti. E ogni gara aiuta a imparare qualcosa”.