La vita per i possessori e gli utilizzatori dei monopattini potrebbe divenire davvero complicata per via delle nuove regole previste dal codice della strada
Quello dei monopattini, è un tema ormai inflazionato e nelle ultime ore, alla luce delle novità introdotte dal codice della strada, si sta nuovamente discutendo sui limiti e le deroghe che ne normano l’utilizzo in città.
Lamentele, denunce e incidenti hanno spinto il governo italiano ad apportare una stretta significativa alla gestione dei monopattini nelle città italiane, ma adesso si teme che questi provvedimenti penalizzeranno a tal punto la libera circolazione di questi mezzi, da affossarne definitivamente il mercato.
Non è un segreto che, già semplicemente il passaggio obbligato dai 25 ai 20 chilometri orari massimi, abbia scoraggiato molti fruitori del servizio, ma le novità introdotte da poco (che sono state approvate durante il consiglio dei Ministri, ma che devono essere ancora esaminate dal Parlamento prima di entrare in vigore), spingeranno le limitazioni ad un livello sensibilmente superiore: casco obbligatorio, assicurazione e targa potrebbero divenire obbligatori. Una prospettiva potenzialmente spiacevole sia per i possessori di monopattini privati, che per i fruitori dei servizi di sharing, che vedranno salire ulteriormente le tariffe, già sorprendentemente alte. A Roma, ad esempio, il sindaco Gualtieri ha diminuito in maniera massiccia la quantità di monopattini disponibili e la grandezza delle aree utili ai servizi in sharing, che hanno dovuto necessariamente alzare i prezzi, per compensare il repentino calo degli utilizzi.
La regolamentazione ferrea di questi mezzi, seppur in parte necessaria, disinnesca pesantemente l’efficacia di questi nella micromibilità urbana: l’utilità di avere un monopattino elettrico risiede in gran parte nei costi bassi e nell’assenza di burocrazia. Elementi che, nel caso fossero avallati dal parlamento i cambiamenti al codice della strada, verrebbero inevitabilmente meno. Nonostante ciò, la gran quantità di incidenti quotidiani e la condotta piuttosto selvaggia nella conduzione dei monopattini, ci fa pensare che fossero provvedimenti necessari. Ci si chiede soltanto se non sia utile stringere delle collaborazioni con i servizi in sharing, al fine di offrire ai residenti delle tariffe agevolate o, ancor meglio, degli abbonamenti annuali. Se così fosse, la mobilità urbana, potrebbe definitivamente beneficiare di questi utili mezzi.
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