Il successo artistico può arrivare inaspettato o essere frutto di duro lavoro, ma quando arriva non è semplice gestirlo e si possono prendere decisioni importanti
A volte le cose accadono troppo presto, altre volte non si riesce a cogliere la giusta opportunità, nel lavoro come nella vita, a volte il treno giusto passa quando sei sul binario sbagliato. Ma altre volte, anche se siamo lanciati su quel treno in corsa, decidiamo di scendere alla ricerca di qualcosa di diverso.
Beatles, Police, Genesis, Fleetwood Mac, Take That, Destiny’s Child, One Diretion, Backstrett boys, NSYNC, Black Eyed Peas, sono soltanto alcune delle band o gruppi musicali che hanno fatto la storia della musica negli ultimi 40 anni e che hanno in comune la fuoriuscita di uno o più membri della band che ha comunque raggiunto anche un grande successo come solista.
La storia si fa anche da soli
La storia della musica ci ha regalato moltissimi esempi che dimostrano come, a volte, il rischio iniziale e il salto nel vuoto possono risultare un’ottima opportunità per la propria carriera come professionisti. Una decisione, quella di lasciare una band magari all’apice del successo, dove si è stati protagonisti fin dagli esordi e che ha segnato l’esordio musicale, che per molti può risultare rischiosa, ma che in alcuni casi ha portato a un enorme successo per alcuni grandi nomi della musica internazionale. Erroneamente siamo portati a pensare che quando si decide di abbandonare il proprio gruppo per cercare il successo anche da solisti sia per motivi di incompatibilità con il resto della band, per litigi o situazioni di tensione, il più delle volte invece si arriva a comprendere che quel percorso musicale fatto insieme agli amici di una vita sia arrivato al termine e si abbia bisogno di nuovi stimoli. E non è detto che la decisione alla fine non risulti vantaggiosa per tutti.
Alcuni esempi eclatanti
È difficile dire che una band o un musicista solista sia più grande dei Beatles, ma Paul McCartney ha fatto un lavoro fantastico nel percorrere una carriera di successo dopo lo scioglimento della band. È ancora considerato uno dei più grandi geni musicali delle ultime generazioni. La band The Police ha avuto un enorme successo, dandoci canzoni immortali come “Every Breath You Take” e “Message in a bottle”, ma dobbiamo riconoscere che Sting era il talento di spicco del gruppo e da solista ha trovato quel successo così immenso che gli ha dato la libertà di rompere gli schemi e negli ultimi anni pubblicare album dalle mille sfaccettature musicali. Phil Collins è diventato il cantante della band Genesis negli anni ’70. Erano una delle più grandi band del decennio, ma la carriera di Collins è fiorita negli anni ’80 quando scelse la strada da solista. Ha vinto anche l’Oscar per la migliore canzone originale nel 2000. Più recentemente troviamo Robbie Williams che ha iniziato con la boy band britannica dei Take That nel 1990. La band era celebre, ma Robbie Williams ha deciso di emergere da solo nel 1996 ed è diventato una superstar in Gran Bretagna e nel resto del mondo.
Ai giorni nostri troviamo Beyoncé arrivata al successo per la prima volta con l’iconico gruppo femminile Destiny’s Child nel 1997. Hanno sfornato grandi successi e sono diventati uno dei gruppi più popolari degli anni ’90. Nel 2002 decisero di prendersi una pausa e Beyoncé iniziò a perseguire la carriera da sola, diventando probabilmente ora la cantante più famosa e di maggior successo al mondo. L’ultimo esempio più eclatante è quello di Harry Styles, ex membro dei One Direction, storica band degli anni 90 che in breve tempo raggiunse un successo mondiale. Intrapreso la carriera da solista è stato in grado di definire uno stile di musica e moda unico, che lo ha reso incredibilmente popolare e oggi è quello che ha riscontrato il maggior successo in assoluto, divenntando a sua volta una star mondiale.