Mutui, ecco la stangata del tasso fisso: costerà il doppio

Il caro mutui non si arresta e con l’ultimo rialzo dei tassi deciso dalla Bce è destinato a proseguire andando a incidere pesantemente soprattutto su quelli fissi

Ancora cattive notizie per quello che riguarda le rate dei mutui, con una previsione al rialzo anche per quelli a tasso fisso, dopo che quelli a tasso variabile avevano già subito pesanti rialzi. Prendendo in considerazione il periodo di tempo che va da qui a fine 2023, la Federazione delle banche italiane ha mostrato tutta la sua preoccupazione per il futuro dei prestiti delle famiglie italiane.

Il rialzo dei mutui tasso a fisso – Notizie.top –

Con un costo del denaro più elevato il rialzo dei tassi sta a significare che, a fronte del denaro ricevuto in prestito, occorre pagare interessi più elevati. La conseguenza diretta è che, quando cresce il costo del denaro, famiglie e imprese chiedono meno prestiti perchè sarebbero costrette a versare negli anni molti più soldi.

Il rialzo dei tassi grava sulla rata

L’ultima decisione presa dalla Banca centrale europea, che ha portato a un rialzo dei tassi dello 0,25%, finirà per incidere anche sui nuovi prestiti a tasso fisso. Dopo le previsioni per quello che riguarda i mutui a tasso variabile dei mesi passati, con le rate che sono destinate a salire anche del 55/65% nel 2023, anche chi aveva chiesto un prestito per acquistare la propria casa con il tasso fisso potrebbe addirittura vedere raddoppiare l’importo mensile da restituire alla banca. E’ questa la preoccupante previsione secondo un report della Fabi, la Federazione autonoma bancari italiani, secondo la quale l’aumento dei tassi di interesse e del costo del denaro inciderà negativamente anche sui mutui a tasso fisso, con i cittadini che dovranno quindi prepararsi ad una pesante stangata per quello che riguarda i prestiti bancari.

La Bce ha alzato i tassi d’interesse – Notizie.top –

Gli esempi che spaventano

Gli esempi parlano da soli: per un mutuo a tasso fisso da 200.000 euro a 25 anni, e il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere proprio in questo caso superiore al 6%, la rata mensile sarà di 1.304 euro, mentre per un prestito da 100.000 euro, sempre a 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà, invece, di 609 euro. Per i vecchi mutui, invece, nessuna differenza ovviamente per il tasso fisso, mentre le rate a tasso variabile hanno subito aumenti fino al 70-75 per cento. Vuol dire che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, oggi paga, al mese, 875 euro ovvero 375 euro in più. “Ed è molto probabile che, alla luce della decisione della Bce, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano salire ancora”, ha dichiarato la Federazione nel report.

Il valore complessivo dei mutui per l’acquisto di abitazioni ammontava, a fine marzo 2023, a 425,5 miliardi di euro, in crescita di circa 50 miliardi, pari ad oltre il 13%, rispetto a fine 2017. Sul totale di 25,7 milioni di famiglie italiane, quelle che hanno un mutuo sono circa 3,5 milioni. Rispetto a qualche tempo fa siamo passati da un tasso pari all’1,6% a offerte che arrivano, oggi, anche fino al 6%, ma in prospettiva, fra qualche anno, quanto i tassi verosimilmente caleranno, un contratto di finanziamento sottoscritto a tassi alti si potrà chiudere, con una surroga, e ottenere condizioni più favorevoli”, spiegano ancora dalla fabi lasciando così qualche speranza per il futuro.

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