Natasha Stefanenko questa volta fa conoscere una parte di se più privata e svela un particolare del passato.
E’ un volto abbastanza noto del piccolo schermo quello della conduttrice e attrice che ormai da molti anni fa parte del mondo dello spettacolo italiano, pur essendo originaria di Mosca, ebbene in una sua recente intervista ha parlato anche del suo passato.
“A Mosca i negozi erano tutti vuoti, la crisi era bestiale. Quando ho visto il primo supermercato a Milano mi veniva da piangere per l’emozione, tutti gli scaffali pieni, tutti quei colori. Da noi se arrivava lo zucchero ne prendevi 10 pacchi per sicurezza perché magari il giorno dopo non lo trovavi. All’inizio mi veniva naturale tirare su 10 vasetti di yogurt. Poi pensavo: vergognati, mettili a posto” queste sono state le parole della bionda parlando proprio in una sua recente intervista.
Eppure a colpire è quello che lei stessa confida sul suo primo incontro con il marito Luca Sabbioni con cui ha una bellissima figlia e fa coppia fissa da oltre trent’anni: pare che il tutto sia nato da una scommessa.
“Mio marito? Fece una scommessa. Mi avrebbe portato a letto nel giro di 48 ore. Anche lui aveva il pregiudizio: russa ma seria non era possibile. Perse la scommessa ma fu bravo a confessarmelo prima che poi tra noi succedesse davvero qualcosa. Mi rivelò che aveva scommesso una pizza, ma poi quando mi aveva visto in costume aveva aggiunto lo spumante. Orgogliosa come sono, se avesse vinto la scommessa e l’avessi scoperto, l’avrei salutato” ha confessato la nota attrice proprio nella sua intervista, rivelando come il loro primo incontro non fu per niente dei migliori e ancora: “Luca mi ha colpito perché nelle pause delle sfilate lo vedevo con il Codice Civile in mano. In fondo anche io avevo il pregiudizio sui modelli”.
Ad ogni modo, il suo successo si deve anche alla televisione e alle tante esperienze che le hanno permesso di lavorare con tantissime persone del mondo dello spettacolo, tra i suoi partner professionali, ad esempio anche Enrico Bertolini di cui ha parlato lungamente.
“Enrico è un fratello, è buffo, facciamo le vacanze insieme; grazie a lui, a sua moglie e alla sua associazione ho conosciuto il Brasile. È uno che ti tira sempre su di morale”.
Adesso torna al centro dell’attenzione per via del suo romanzo dal titolo Ritorno nella città senza nome, di cui la stessa dice: “Scrivere un’autobiografia mi sembrava non solo noioso, ma anche fin troppo autocelebrativo. Così ho rielaborato la mia storia, raccontando anche la Russia all’inizio dei 90, anni intensi e con tante contraddizioni: volevamo la libertà ma non sapevamo cosa era; avevamo la sensazione che stesse per finire il mondo; ma forse stava per iniziarne uno nuovo; eravamo sospesi. Ora siamo aperti e poi? Che ne sarà di noi?”.
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