Il giocatore degli Orlando Magic è tornato a parlare delle ragioni che lo hanno spinto a scegliere per il team Usa.
È iniziata la settimana di preparazione della nazionale di basket Usa a Las Vegas: in vista ci sono i Mondiali asiatici di fine agosto, un appuntamento che terrà tutti gli appassionati di questo sport incollati davanti al televisore. Dopo l’addio di Gregg Popovich, gli Stati Uniti si ritrovano con un gruppo quasi completamente rinnovato ai comandi di Steve Kerr. Dopo la vittoria dell’ultimo oro olimpico a Tokyo, gli Usa si preparano a una nuova sfida.
Tra i 12 giocatori selezionati da Kerr per l’appuntamento mondiale c’è anche Paolo Banchero. Il ragazzo con cittadinanza italiana che però ha deciso di giocare per la nazionale Usa. Una scelta in controtendenza con le dichiarazioni di qualche anno fa del giocatore di basket, che aveva dichiarato di voler indossare la divisa dell’Italia. In una recente intervista Banchero è tornato proprio su questo argomento. Ecco le sue parole rilasciate in una chiacchierata con Sam Amick. “Rappresentare il tuo paese è più grande di te stesso“, ha detto al giornalista di The Athletic. “È stato un processo lungo, ma ho preso la mia decisione. Mia madre ha giocato per Team USA, quindi è sempre stato un mio sogno“.
Non solo. Banchero ha poi spiegato che con la nazionale italiana i rapporti sono rimasti molto buono, anche se la sua decisione è stata quella di vestire la casacca degli Usa. Non sono mancate parole di gratitudine nei confronti della federazione italiana, che ha fatto di tutto per provare a convincerlo. “Penso che ci sia rispetto da entrambe le parti“, ha detto. “Ho mandato loro un messaggio ringraziandoli ed esprimendo quanto significasse quello che hanno fatto per me. Perciò penso che sia comunque finita bene“.
Un ruolo cruciale lo ha avuto anche Grant Hill, il nuovo capo di Team USA, che ha convinto Banchero ad accettare la proposta degli Stati Uniti. Tutto nasce dal loro rapporto ai tempi della Duke, quando Banchero si è reso eleggibile al draft e dell’ottimo legale con l’agente del giocatore degli Orlando Magic, Mike Miller. “Appena sono arrivato a scuola si è subito fatto avanti offrendosi per darmi aiuto in qualsiasi cosa necessitassi, e questo ha avuto il suo peso“, ha spiegato Banchero. Hill ha aggiunto che non c’è stata alcuna esitazione da parte del ragazzo quando gli è stata fatta la richiesta ufficiale.
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