Netflix, arriva il nuovo piano pubblicitario

Netflix cambia ancora  e dopo i rinnovamenti delle ultime settimane, modifica anche il piano pubblicitario. Ecco in che modo.

Non ci sono dubbi sul fatto che Netflix sia una delle piattaforme di maggiore successo che offre il migliore servizio di streaming e forse sarà anche per questo motivo che chi la dirige pensa sempre a nuovi sistemi di monetizzazione.

Quindi, dopo le modifiche che ci sono state nelle ultime settimane e che hanno fatto storcere il naso a molti utenti, pare proprio che si stia andando verso un nuovo sistema pubblicitario.

Pare che la tecnica sia chiamata sistema pubblicitario a episodi e stando alle prime indiscrezioni il suo scopo dovrebbe essere quello di aumentare il grado di coinvolgimento degli spettatori e quindi anche delle entrate vere e proprie.

Netflix introduce la pubblicità a episodi: ecco di cosa si tratta

Ad avere per primo riportato questo notizia è stato il Financial Times che appunto riferisce come gli inserzionisti avrebbero pensato di creare una campagna pubblicitaria formata da quindici episodi.

Ma come funzione? Ebbene, lo scopo è quello di riprodurre un nuovo episodio man mano che si avanza nella serie che si sta guardando: “Alla base di questa nuova soluzione pubblicitaria vi sarebbe la convinzione che gli annunci a episodi potrebbero aiutare a catturare maggiormente l’attenzione dello spettatore rispetto a un annuncio “classico” visto già altre volte in precedenza” questo dicono le fonti ufficiali.

Insomma una soluzione che potrebbe rivelarsi vincente nel caso in cui si andrebbe ad avere a che fare con dei marchi che possano in qualche modo interessare gli spettatori, con la conseguenza che la pubblicità non sarebbe qualcosa da evitare, ma un contenuto interessante.

Detto questo, in attesa di capire se funzionerà o meno, Netflix ha lanciato il suo abbonamento con gli annunci pubblicitari in Italia, lo scorso Novembre, ma anche in altri Paesi, quali: l’Australia, il Brasile, il Canada, la Corea del Sud, la Francia, la Germania, il Giappone, il Messico, la Spagna, il Regno Unito e gli Stati Uniti.