L’episodio è avvenuto dopo che un ragazzo di 28 anni aveva pagato 100 euro per ottenere una prestazione sessuale
Un giovane operaio di 28 anni rischia di finire a processo per violenza sessuale dopo aver prenotato e pagato per un incontro, presumibilmente con “happy ending”, con una massaggiatrice presso un centro gestito da cinesi. La vicenda risale allo scorso anno e coinvolge una ragazza orientale e, appunto, un cliente insoddisfatto. Secondo quanto emerso dalla denuncia della massaggiatrice e dal racconto del cliente, il giovane aveva contattato il centro pesarese per prenotare una prestazione erotica.
L’imputato afferma di aver pagato 100 euro e di aver chiesto esplicitamente un rapporto sessuale per quella cifra. Tuttavia, una volta arrivato al centro, la ragazza ha rifiutato la sua richiesta. Sebbene fossero disponibili altre prestazioni intime al costo pattuito, il cliente non era soddisfatto dell’alternativa proposta ed esigeva di ottenere ciò che aveva richiesto o di ricevere un rimborso. La situazione ha scatenato una discussione accesa tra il cliente, la massaggiatrice e la titolare del centro. La tensione è rapidamente salita e ha dato luogo addirittura a una colluttazione fisica.
Il ragazzo a processo per il mancato “happy ending”
Immediatamente le forze dell’ordine sono state chiamate sul posto e la dipendente del centro massaggi ha denunciato l’uomo per violenza sessuale. A dimostrazione dell’accusa, ha mostrato agli agenti i segni e le ferite che il cliente le avrebbe inflitto nel tentativo di possederla con la forza. Per quanto riguarda l’imputato, lui nega categoricamente e racconta la sua versione dei fatti, sostenendo di essere stato vittima di violenza ed essere stato coinvolto in una sorta di truffa a sfondo sessuale. Non è bastato però per evitare di essere registrato presso la procura con l’accusa di violenza sessuale.
L’udienza sul caso al momento è stata posticipata, si saprà solo ad ottobre se l’imputato sarà processato o meno. A scanso di equivoci, è opportuno sottolineare (qualora ce ne fosse bisogno) che in Italia la prostituzione è illegale e che a maggior ragione il fatto di aver pagato una cifra non dia automaticamente diritto a un rapporto sessuale completo. La decisione definitiva spetterà comunque al sistema giudiziario. Non resta quindi che attendere l’esito del processo, che determinerà se l’accusa di violenza sessuale sarà confermata o respinta.