Lo Stadio Olimpico, che da poco ha compiuto 70 anni, può cambiare aspetto entro due o tre anni. La volontà del Ministro dello Sport, Andrea Abodi, è chiara. Bisogna rinnovare l’impianto e l’intero complesso del Foro Italico…
Lo Stadio Olimpico è uno degli impianti più famosi d’Europa, ha celebrato da poco i suoi primi settanta anni, inaugurato nel 1953 e denominato allora “Stadio dei Centomila” per via della capienza che sfiorava appunto le centomila unità.
L’impianto cambiò nome quando le Olimpiadi del 1960 vennero assegnate alla Capitale. È la casa di Lazio e Roma, ma anche della nazionale di rugby e dell’atletica. Per questo, nel progetto di rinnovamento dell’impianto, non è contemplata l’eliminazione della pista che separa gli spalti dal terreno di gioco. Anzi, è previsto a luglio l’inizio dei lavori per la creazione della doppia pedana lungo-triplo davanti alla Tribuna Tevere che comporterà una riduzione di capienza della stessa. Riduzione che ancora non è noto quanti posti interesserà. L’atletica, insomma, non si tocca. Anzi, rilancia. Ma nel progetto di Abodi c’è di più. Innanzitutto quello d uno stadio che sia anche “comunità energetica”. Tradotto? L’obiettivo è quello di una copertura fotovoltaica che possa produrre energia per l’intero complesso del Foro Italico. L’altro obiettivo del Ministro è architettonico-paesaggistico: secondo Abodi è necessario rivedere, per non dire superare, l’attuale copertura che era stata realizzata in occasione del Mondiale del 1990.
Abodi aveva definito l’attuale cappello dell’Olimpico figlio di una cosiddetta “armonia violentata”. Una costruzione che occupa 14mila metri quadri e ha un’altezza di 14 metri che, secondo molti, compreso Abodi, provoca una disarmonia nel complesso paesaggistico del Foro e di Monte Mario. Come scrive la Gazzetta dello Sport, il traguardo sarebbe raggiungibile in due-tre anni, anche per dare impulso alla candidatura dell’Italia a Euro 2032. Coinvolgendo anche il a partire dal comitato interministeriale istituito proprio con il Dpcm stadi che guarda proprio al 2032. I lavori ovviamente non dovranno impattare eccessivamente con le stagioni sportive di Roma e Lazio, anche se è evidente che, dopo un eventuale via libera, sarà possibile giocare all’Olimpico solo a capienza ridotta.
Un po’ come sta accadendo a Madrid con il Bernabeu. Di quanto? Questo è presto per dirlo e dipenderà molto dai progetti. Certo è che nelle idee del Ministero dello Sport c’è un Olimpico rinnovato. Un Olimpico che sia il biglietto da visita per un’Italia che ambisce a ospitare l’Europeo del 2032.
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