Altri due grandi protagonisti del cinema contemporaneo hanno manifestato ammirazione nei confronti di Oppenheimer
Non è un segreto che Oppenheimer stia raccogliendo pareri straordinariamente positivi, sia tra gli spettatori, che tra gli stessi addetti ai lavori. Tra i numerosi adulatori, ecco anche Denis Villeneuve e Paul Thomas Anderson, ovvero due tra i registi più importanti e apprezzati del cinema contemporaneo, che hanno comunicato le proprie impressioni su quello che, oramai, siamo piuttosto sereni nel definire un vero e proprio capolavoro.
L’Oppenheimer-mania è destinata a non fermarsi alle sole settimane successive all’uscita del film, poiché, tutti gli indicatori e le reazioni, sembrerebbero descrivere la convinta promozione pubblica, suffragata, inoltre, da alcune importanti firme della cinematografie che hanno tessuto le lodi.
Le parole dei due registi
Si parte da Denis Villeneuve, regista di Dune e Blade Runner 2049, che non ha fatto segreto dell’ammirazione provata durante la visione del film con protagonista Cillian Murphy: “Durante la proiezione a cui ho partecipato, c’è mancato poco che non saltasse via il tetto del cinema. È un film di tre ore su persone che parlano di fisica nucleare, e ne sono entusiasta. C’è questa idea secondo cui i film, nella mente di alcune persone, sono diventati contenuti invece che una forma d’arte. Odio quella parola, ‘contenuto’. Il fatto che un film come Oppenheimer esca sul grande schermo e diventi un evento di tale portata ci riporta all’idea che queste esperienze siano una forma d’arte straordinaria che deve essere vissuta nei cinema”. Parole forti, che esprimono con entusiasmo le sensazioni di un regista nel vedere un altro regista mettere in piedi un prodotto audiovisivo di tale potenza.
Ma quello di Denis Villeneuve è soltanto uno dei numerosi grandi nomi dello Star System ad aver incensato la pellicola. Difatti, anche Paul Thomas Anderson, considerato dai cinefili più intransigenti un vero e proprio genio del medium, ha affermato: “Quando un regista importante come Chris ti punta il dito contro e ti dice di andare al cinema… tu lo ascolti e ci vai… e il pubblico è stato ricompensato per avergli dato retta. Conosco alcuni appassionati di cinema che hanno guidato da El Paso a Dallas per vedere il film in grazia di Dio, in 70mm. Per chi non lo sapesse, sono circa 18 ore tra andata e ritorno. Non penso che esista qualcuno in grado di dirsi in disaccordo: vedere Oppenheimer in pellicola è un’esperienza superiore a qualsiasi altra. Per non parlare del fatto che le persone sono stanche di chiedersi: ‘Perché dovrei andare al cinema quando posso guardarlo in tv?’ Bella domanda, se non fosse che non devi più farlo grazie a film così”. Ecco che il regista de Il Petroliere pone l’accento sulla questione della sala. Si può aggiungere che, oltre alla piacevolezza nel godere di un film del genere in sala, gran parte del pubblico ha scelto di sedersi sulle poltroncine di un cinema per un motivo sensibilmente meno poetico: vedere il film il prima possibile, per partecipare alla dialettica social che caratterizza il cinema contemporaneo.