Finalmente una buona notizia per chi è un vero amante della bevanda nera per eccellenza, il caffè fa bene alla salute e aiuta nella prevenzione di alcune malattia
Spesso, pensando a qualcosa che ci piace arriviamo alla conclusione “certo, tutto ciò che è buona fa male!”. Uno studio recente invece ha dimostrato che. ad esempio, bere caffè potrebbe aumentare le possibilità di avere una vita più lunga e consumarne grandi quantità non sembra essere un problema.
All’esperimento hanno preso parte quasi 200mila donne e uomini di età compresa tra i 40 e i 69 anni, con una età media di 57 anni. I partecipanti hanno riempito un questionario e si sono sottoposti a degli esami medici, inclusi quelli del sangue.
Una buona notizia per gli amanti della bevanda calda più diffusa al mondo. Infatti tra tutti i vizi, se così possiamo definirlo, il caffè, simbolo di un rito e di uno stile di vita diffusissimo in Italia, dopo conferme e smentite, è stato definito “sostanza salutare”, e pare che sia addirittura consigliatissimo per una vita più lunga e in salute. Lo sostengono dei ricercatori che hanno condotto un’indagine su oltre 171mila persone nell’arco di sette anni. Secondo lo studio, pubblicato negli Annals of Internal Medicine, coloro che consumano caffè in maniera moderata, da una a quattro tazze al giorno, vivono più a lungo rispetto a chi non ne beve. Tutti questi benefici derivano dai composti chimici presenti nel caffè, in grado di determinare una serie di effetti positivi, tra cui la riduzione delle infiammazioni, la stimolazione del metabolismo e il miglioramento della sensibilità all’insulina. Buone notizie dunque, considerando anche il fatto che il caffè è la seconda bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.
Il suo nome deriva dall’arabo qahwa, arrivato in italiano attraverso il turco kahve. Non a caso definito spesso ‘vino d’Arabia’. Il caffè si ottiene attraverso la torrefazione, ovvero la cottura dei semi delle piante a temperature elevate, tra i 200 e i 240 gradi. Alla fine assume il colorito bruno e quel profumo inconfondibile che “drogano” milioni di persone. I partecipanti allo studio sono stati invitati a compilare un questionario nel quale veniva loro richiesto quante tazze di caffè bevessero ogni giorno e se fossero soliti bere caffè solubile, macinato o decaffeinato. I ricercatori hanno osservato che i benefici sono similari per tutti i tipi di caffè, zuccherato o no, decaffeinato o solubile. Il suo consumo è comunque associato a una riduzione delle malattie cardiovascolari. Infatti alla fine hanno stabilito che coloro che avevano l’abitudine di consumare una moderata quantità di caffè ogni giorno, da una a tre tazzine, anche con l’aggiunta di un cucchiaino di zucchero, avevano avuto il 30% in più di tasso di sopravvivenza. Inoltre i benefici osservati si estendono anche alla riduzione di rischio del diabete di tipo 2, al morbo di Parkinson e alla depressione. Perché la caffeina, molecola stimolante, una volta assorbita, raggiunge il cervello dove stimola il rilascio di neurotrasmettitori come la noradrenalina e dopamina, responsabili di una maggior attivazione dei neuroni.
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