Ostiense Valley, nasce per la prima volta il nuovo polo di innovazione tecnologica che tanti aspettavano: ecco in cosa consiste.
Di che cosa parliamo quando facciamo riferimento all’Ostiense Valley, ebbene si tratta del primo polo innovativo e tecnologico che è nato proprio in Italia e che depone come punto a favore per la transizione energetica.
La nuova creazione è stata presentata proprio nella giornata di ieri all’interno degli spazi dell’ex Gazometro a Roma, cosi come si legge sul Corriere.it: “Si tratta di un progetto interdisciplinare dedicato alle nuove filiere dell’energia a cui partecipa una rete d’imprese formata da Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Gruppo Fs e NextChem, ognuna con i propri staff di ricercatori, manager, professionisti e competenze sempre più specifiche”.
Davvero qualcosa di importante sotto tutti i punti di vista che rende i suoi creatori molto orgogliosi dei traguardi raggiunti: “Il nostro obiettivo è quello di individuare energie circolari a un costo sostenibile. Il lavoro che faremo tutti insieme si ispirerà all’Ingegneria umanistica in cui, accanto alle competenze, si devono affiancare qualità personali, come quella di saper lavorare in team, sviluppando il lato social del fare impresa: strumenti utili per raggiungere la consapevolezza di essere integrati in uno sviluppo sostenibile. Siamo qui per trasferire conoscenza, motivazione, orgoglio” queste le parole di Claudio Granata, presidente di Road.
Si tratta davvero di una innovazione importante che proprio nelle scorse ore è stata inaugurata a Roma, le principali aree che verranno attraversate da questa costruzione andranno dalle tecnologie per la decarbonizzazione all’economia circolare (water e waste management), efficienza energetica e stoccaggio, dalla mobilità sostenibile alle smart cities, passando per la promozione della salute e della sicurezza.
Tra gli interventi del giorno, anche quello di Pier Francesco Ragni di Autostrade che ha ammesso: “Creare un osservatorio congiunto sulle nuove tecnologie per collaborazioni multisettoriali che sfruttino gli asset e i mercati di riferimento dei partner”. Alle sue parole hanno fatto coro anche quelle di altri esponenti importanti, come ad esempio quelle di Monica Spada di Eni: “Dove tanti anni fa la capitale aveva trovato l’energia per crescere. Da qui dunque nasceranno progetti che contribuiranno in modo concreto al raggiungimento della neutralità carbonica entro il 2050”.
Ma non finisce qua, sempre da quanto si legge su Corriere.it, tra gli interventi spiccano anche quelli di Ivan Vigolo di Acea che per concludere ha ammesso:” Progetti di coinnovazione in grado di generare prodotti multibrand e nuovi brevetti in collaborazione con le corporate aderenti”.
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