Da oltre un mese la temperatura fatta registrare dalla città di Phoenix, in Arizona, è la più alta di sempre anche a queste latitudini
Caldo record a Phoenix, in Arizona, dove dai primi di luglio la colonnina di mercurio ha continuamente sfiorato i 110 gradi Fahrenheit, equivalenti ai 48 gradi Celsius. Secondo i meteorologi l’ondata straordinaria di caldo che sta interessando in generale il sud-est degli Stati Uniti resisterà ancora per qualche giorno prima dell’arrivo delle prime piogge. Il precedente record per Phoenix risale al 1968 quando furono superati i 46 gradi.
Phoenix, conosciuta anche come Valley of the Sun, che a sua volta fa parte della Salt River Valley, è la capitale e città più popolosa dello Stato dell’Arizona e con 1.608. 139 abitanti è anche la quinta città più popolosa a livello nazionale.
Un caldo che scioglie l’asfalto
Senza tirare in ballo il cambiamento climatico resta il fatto che un caldo così non capitava da oltre 50 anni. 110 gradi secondo la scala di rilevamento americana, oltre i 45 gradi fissi da più di un mese, hanno messo letteralmente in ginocchio la capitale dello stato dell’Arizona, abituata comunque a vivere in situazioni di questo tipo. Basti pensare che i biologi da anni stanno studiando nel deserto di Sonora gli effetti del cambiamento climatico proprio sulla pianta simbolica della zona: il cactus Saguaro, detto anche cactus del deserto. Una pianta che è riuscita, dopo milioni di anni di evoluzione, a realizzare questo miracolo, quello di risparmiare la più piccola goccia d’acqua ed energia per produrre fiori e frutti nel momento giusto dell’anno.
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Ma l’ondata di caldo eccessivo di questo ultimo mese sta facendo morire persino loro, i famigerati ‘saguaro’. Infatti, secondo quanto si legge sul sito della Cnn, il Desert Botanical Garden ha registrato una moria di piante appunto a causa del periodo prolungato di temperature elevate. Un caldo che, non solo scioglie letteralmente l’asfalto al passaggio delle auto, ma ha fatto registrare purtroppo più di un decesso tra la popolazione locale, soprattutto tra i senzatetto che non riescono trovare un modo di ripararsi dal sole battente. L’agenzia di trasporti locale Valley Metro manda un paio di autobus vuoti in modo che la gente possa sedersi per ore all’aria condizionata.
Gli effetti sui cactus giganti
Ma a spaventare gli esperti per l’ondata di caldo torrido davvero eccessiva e prolungata è soprattutto per gli effetti che sta avendo sui cactus giganti e quindi sull’intero ecosistema. Se non riescono a resistere neanche loro allora la situazione è davvero preoccupante. Il cactus è una specie che notoriamente resiste al caldo tuttavia, non essendoci neanche di notte un abbassamento delle temperature, le piante non riescono a raffreddarsi e vanno quindi in disidratazione, sono quindi più soggette alle infezioni e agli attacchi da parte degli insetti. “Queste piante“, ha spiegato la scienziata Tania Hernandez, “si adattano al caldo, ma a un certo punto hanno bisogno di raffreddarsi e serve anche la pioggia”. Alcune foto del Desert Botanical Garden mostrano i cactus saguaro con il tronco spezzato e i rami a terra. Secondo il National Park Service, l’ente parchi degli Stati Uniti, questa specie di cactus vive tra i 150 e 175 anni, in alcuni casi superando anche i 200 anni.