Una nuova moda nell’esultanza dei tanti sportivi. Da De Ketelaere a Musetti, da Fognini a Sergio Ramos. Ma è stato nella semifinale di US Open che si è raggiunto il picco…
Novak Djokovic vince al tie break il terzo set della semifinale di Us Open contro Ben Shelton e si prende il posto in finale dove lo aspetterà poi Daniil Medvedev.
Finale che Nole vincerà senza troppa fatica (3-0) aggiudicandosi il 24esimo slam in carriera. Ma torniamo alla semifinale: Djokovic ha appena battuto il giovane americano Shelton e per esultare mima il gesto del portarsi il telefono all’orecchio, per poi far seguire il gesto della cornetta che viene riattaccata. Un’esultanza di sfida a Shelton che proprio mimando una telefonata celebra le sue vittorie sul campo. C’è insomma chi nel gesto di Djokovic ha visto un voler mettere al proprio posto il giovane tennista, come a dire “Finché ci sono io, qui non si passa”. Eppure poi nelle conferenze stampa post partita i due avevano decisamente stemperato i toni: “Ho amato la sua esultanza, così l’ho voluta copiare. Tutto qui”, ha detto Nole. Mentre Shelton ha replicato: “Chi vince ha diritto di festeggiare come preferisce, penso che l’emulazione sia la miglior forma di rispetto, quindi se lui mi imita non è assolutamente un problema”.
La telefonata per festeggiare, ecco com’è nata la moda
Ma da cosa nasce questa esultanza? Shelton aveva spiegato dopo una partita a Flushing Meadows: “Per me è un po’ come dire che sono connesso. Sono molto amico di molti atleti di atletica leggera che sono all’Università della Florida. Uno in particolare, Grant Holloway, che ha vinto i campionati del mondo per tre anni di fila. L’esultanza è sua, la ripete sempre”. Un omaggio a un amico, insomma. Ma questo tipo di celebrazione ora spopola. Ultimo, in ordine di tempo, Charles De Ketelaere che ha festeggiato così il gol in Europa League contro il Rakow, nella partita vinta 2-0 dall’Atalanta. Nel tennis hanno replicato Lorenzo Musetti, impegnato con l’Italia in Coppa Davis e Fabio Fognini che, escluso dalla selezione per il torneo e impegnato a Genova nell’Open Challenger, ha mimato polemicamente una telefonata mai arrivata da Volandri.
Ma prima ancora era stato Gabriel Jesus, all’epoca attaccante del Manchester City, a esultare con il gesto del telefono: “È dedicata a mia madre Vera, mi chiamava sempre dopo alcune brutte prestazioni con la nazionale”, spiegò Gabriel. Ma anche Sergio Ramos e Caron Butler l’hanno utilizzata. Del resto è di moda.