Che cosa cambia per i pagamenti che si effettuano con il Pos e che sono sotto la soglia dei 10 e dei 30 euro? Le novità.
Non ci sono dubbi sul fatto che l’obbligo di accettare i pagamenti con il Pos che è scattato il 30 Giugno 2022 ha suscitato non poche critiche e polemiche, considerando anche il grande dibattito che è venuto fuori, a causa delle commissioni che gravano sui commercianti stessi.
Si tratta di un argomento increscioso che però avere in qualche modo trovato un modo per andare incontro a tutte le categorie che sono in mezzo: si parte dal presupposto che il protocollo che è stato siglato dalle due parti prevede che le commissioni saranno ridotte per i pagamenti fino a 30 euro e per quelli sotto i 10 euro ci sono ancora di più commissioni.
“L’intesa è stata raggiunta tra l’Associazione bancaria italiana (Abi), l’Associazione dei prestatori di servizi di pagamento e Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, e le confederazioni Cna e Fipe. Inoltre, banche e gestori dei pagamenti elettronici si sono impegnati ad aumentare la trasparenza delle diverse offerte formulate, favorendo la comparazione tra i costi che i pagamenti elettronici portano con loro” sono queste le parole riportate nella nota ufficiale. Ma non è finita qua.
Pos, accordo raggiunto con il plauso delle associazioni di categoria
Insomma anche se di fatto sembrava essere un argomento davvero molto spinoso, una cosa è certa il dissidio tra le varie categorie coinvolte e l’utilizzo del POS è stato sanato e anche se in principio l’accordo era stato previsto per il 31 marzo, va detto che il ritardo è in parte compensato dal fatto che gli obiettivi sono stati completamente attesi, anche quelli delle banche e dei gestori dei circuiti che auspicano un uso più intenso degli strumenti elettronici di pagamento.
Una grande plauso è quello che arriva dalle associazioni di categoria, tra queste Confesercenti che ha ammesso: “La firma dell’accordo è una buona notizie e può portare a risparmi sulle commissioni fino a 500 milioni di euro l’anno”. Di un parere simile anche Confcommercio che ha sottolineato: “Un passo molto importante sul tema dell’equità e della trasparenza dei costi dei pagamenti elettronici che va, però, consolidato con un adeguamento complessivo della normativa sulla trasparenza. L’accordo prevede, infatti, uno schema sintetico che rende per la prima volta comparabili tra loro le offerte promozionali di tutti gli intermediari e le condizioni applicate al termine delle promozioni. In questo modo le imprese sono finalmente più libere di scegliere e questo alimenta l’aspettativa di una mitigazione dei costi anche con un più frequente ricorso alla commissione-zero sui piccoli importi”.