“Non fanno la felicità, ma aiutano parecchio”: quante volte abbiamo sentito questa frase… Gli studiosi ora hanno stabilito la soglia che permette di avvicinarci alla soddisfazione
Essere ricchi ed essere felici. I soldi aiutano, certo, ma non sono tutto. Eppure secondo diversi studi esiste uno stipendio “perfetto” che ci permette di avvicinarci il più possibile allo stato di soddisfazione. L’analisi è firmata anche da Angus Deaton, Premio Nobel per l’Economia nel 2015.
La conclusione a cui è arrivato insieme al collega Daniel Kanheman: 75.000 dollari all’anno (poco più di 76.000 euro) è lo stipendio che garantisce la felicità. È chiaro che poi bisogna rapportare il discorso ai vari paesi in cui viene percepito. Lo studio afferma: “Oltre i 75.000 dollari probabilmente gli ulteriori aumenti di reddito non migliorano la capacità delle persone di fare ciò che conta maggiormente per il loro benessere emotivo”. Negli esempi citati c’è il passare del tempo con le persone a cui vogliamo bene oppure godersi semplicemente il tempo libero. Insomma, il tempo, l’amore o la salute non si possono comprare e non aumentano insieme al conto in banca. I dati dello studio, naturalmente, come già specificato si basano sul quadro economico dei paesi ricchi.
Il New York Times ha pubblicato un articolo di Seth Stephens-Davidowitz: “Uno studio condotto su migliaia di milionari dai ricercatori della Harvard Business School ha rilevato un aumento della felicità che si attiva quando il patrimonio netto delle persone supera gli 8 milioni di dollari”. Una somma alta? Niente a che vedere con il matrimonio: “Il patrimonio netto di 8 milioni di dollari regala un aumento di felicità che è circa la metà di quello che si ottiene sposandosi”. La morale: meglio trovare un partner che ci renda felici rispetto a possedere 8 milioni di dollari in banca.
Occhio a un altro aspetto: non è solo il proprio stipendio a portare la felicità, ma anche quello degli altri. Lo ha affermato Jean Twengue, professore di psicologia presso l’Università di San Diego: non sorprende, quindi, che la redistribuzione della ricchezza funziona di più nelle nazioni considerate più felici: Danimarca, Finlandia, Svizzera, Islanda, Lussemburgo, Paesi Bassi. Facendo la media degli stipendi, secondo la classifica delle Nazioni Unite, il prezzo della felicità potrebbe essere stabilito in 68.000 dollari all’anno. Gli Stati Uniti, il paese del capitalismo per eccellenza, non è tra i 10 paesi più felici del mondo, ma al 16°. I soldi non fanno la felicità? Per la milionaria Christine Onassis, figlia del famoso armatore, era proprio così: “Sono così povera che non ho altro che soldi”. Morì all’età di 37 anni, William Wright ha scritto una biografia su di lei che si intitolava “All the Pain That Money Can Buy”, ovvero “Tutto il dolore che il denaro può comprare”.
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