Prodotti italiani falsificati, l’allarme cresce sempre di più: in merito a questo argomento anche l’imprenditore Auricchio ha voluto dire la sua
Il quotidiano ‘Il Giornale‘ ha intervistato l’imprenditore italiano Guglielmo Auricchio. Il tutto è avvenuto durante l’evento “Tutto Food” che si è svolta a Milano. Nel corso della kermesse, però, la Coldiretti ha voluto lanciare un nuovo allarme per quanto riguarda l’Italian Sounding. Un fenomeno che, con il passare del tempo, sta prendendo sempre di più forma. Di cosa stiamo parlando? Di quei prodotti che vengono spacciati per italiani, ma che in realtà non lo sono affatto.
Commercializzare prodotti contraffatti che, di italiano, non hanno davvero nulla. In merito a questo argomento proprio Auricchio (il suo cognome non ha bisogno di alcun tipo di presentazione) ha voluto ribadire il proprio pensiero. Anche perché, tra i prodotti contraffatti, spuntano soprattutto latticini, formaggi e parmigiano di altre nazionalità e che, invece, viene spacciato per italiano.
A quanto pare non si tratta affatto della prima volta che accade una cosa del genere. Soprattutto è un qualcosa di molto vecchio: il primo episodio è datato 2002. Una indagine che è stata svolta insieme all’onorevole De Castro. Ed i risultati furono a dir poco scioccanti: il giro di affari dietro ai prodotti italiani contraffatti era per volumi equivalente a quello dell’intera industria alimentare italiana. Due anni più tardi l’ex presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, diede la delega al padre di Auricchio (Giandomenico) per la tutela dei marchi.
Non solo: anche alla lotta e alla contraffazione con il lavoro della Guardia di Finanza. Con l’Expo2015 si è parlato sempre meno dell’Italian Sounding. L’interesse per il prodotto italiano nel mondo è cresciuto sempre di più. Dove vengono effettuati questi prodotti falsi? Auricchio ha la risposta pronta: “Stati Uniti, Canada, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Cina, Giappone e Australia“. Questi prodotti possono provocare problemi alla salute? “Dipende dai casi. In Germania ci fu lo scandalo delle mozzarelle blu. Il rischio per la salute in questi casi esiste“.
Un danno economico non indifferente: “Nel 2022 è stato raggiunto un danno pari a 120 miliardi di euro“. Il prodotto più taroccato di sempre? “C’è l’imbarazzo della scelta, come la “moussarella brasiliana” e il Parmigiano russo“. In conclusione si è soffermato sul come contrastare questo fenomeno: “Bisogna attivare la promozione del Made in Italy nel mondo. E’ importante che associazioni e imprese portino avanti una energica attività di difesa e protezione di nomi e tradizioni italiani“.
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