Puntura di zanzara, scatta l’allarme per la febbre West Nile

E’ davvero il caso di prestare attenzione alle punture di zanzare, pare essere in arrivo la febbre dal virus West Nile.

Di che cosa parliamo quando citiamo West Nile? E’ un virus che da qualche tempo pare essere arrivato anche in Italia e al quale è davvero il caso di prestare attenzione, in particolare è stato individuato in due province italiane che sono: Catania e Varese.

Puntura di zanzara
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In entrambi casi si è trattato di animali colpiti, ma negli scorsi anni l’Italia è risultato essere uno dei paesi con la più alta concentrazione di casi positivi al virus West Nile di tutta Europa.

Ma come fare per accorgersene, nella maggior parte dei casi questo virus si presenta in modo totalmente asintomatico o anche delle volte con dei sintomi che sono davvero lievi e non gravi, eppure non bisogna mai abbassare la guardia e prestare sempre attenzione. Entriamo dunque nel particolare.

Puntura di zanzara, quali sono i sintomi del virus West Nile?

Partiamo dal presupposto che i sintomi della febbre West Nile non sono di facile individuazione perchè l’incubazione può arrivare a durare fino a 21 giorni.

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Individuato per la prima volta in Uganda, il virus West Nile provoca la febbre e cosi come fanno sapere gli esperti: “Il virus non si trasmette da persona a persona, ma a contatto con i serbatoi di questo virus, ovvero gli uccelli selvatici o le punture di zanzara. Il virus non infetta soltanto gli esseri umani, ma anche gli animali da fattoria o domestici come cani, gatti e conigli. Sono questi infatti a essere tra i primi positivi in Italia al virus West Nile nel 2023″.

Nel caso in cui non dovesse essere asintomatico, i sintomi che si presentano sono: febbre, nausea, vomito e sfoghi cutanei. In genere è più frequente nei bambini una febbre leggera, mentre nei giovani adulti una febbre più alta, con forti mal di testa, arrossamento degli occhi dolori muscolari. È però nelle persone anziane o le persone debilitate che la sintomatologia si fa più grave.

Per potere in qualche modo aiutarsi e risolvere la situazione non esiste al momento una terapia specifica anche per i casi più gravi, ma nella maggior parte dei casi i sintomi scompaiono da soli in pochi giorni o al massimo in 1 o 2 settimane. Nei casi gravi è però necessario il ricovero in ospedale, ma tra i trattamenti ci sono la somministrazione di fluidi intravenosi e l’assistenza respiratoria.

La cosa importante da sapere è che esistono delle prevenzioni, ovvero i vaccini che in qualche modo possono evitare che il problema possa contrarsi fin dal principio. Infine si consiglia l’uso dei repellenti, in aggiunta all’uso dei pantaloni lunghi e camice lunghe quando si è all’aperto, fissare zanzariere alle finestre, svuotare i vasi di fiori e altri contenitori che potrebbero contenere acqua stagnante e fare attenzione all’acqua nelle ciotole degli animali e all’acqua nelle piscinette per i bambini.