Quali sono gli otto chef che si possono considerare i più ricchi al mondo? Entriamo nel particolare e scopriamo la lista completa.
Non ci sono dubbi sul fatto che ormai da diversi anni il connubio tra show e alta cucina sia davvero all’ordine del giorno e con essa a crescere è anche la popolarità dei cuochi che sembrano essere diventata delle vere e proprie super star, anche dal punto di vista economico.
Ebbene, proprio a tale proposito, lo scorso anno è stata resa nota una classifica pubblicata da diversi siti e ripresa anche in Italia e all’estero in cui si è stilata una classifica degli chef che si possono a tutti gli effetti considerare i più ricchi al momento in circolazione.
Personalità molto famose, alcune più di altre, che sono partite dalla cucina per arrivare al vertice del mondo imprenditoriale, sono nomi che nella maggior parte dei casi il pubblico conosce davvero molto bene: ecco la top otto.
Chef più ricchi al mondo: da Gordon Ramsey a Paul Bocuse
Alan Wong: lo chef più ricco al mondo (1,1 miliardi di dollari)
Apriamo la classifica degli chef più ricchi al mondo con Alan Wong: il cuoco e imprenditore è l’unico a superare il miliardo di dollari di patrimonio netto; questo grazie ai suoi ristoranti di altissimo profilo, premiati con 3 stelle Michelin. Ma non è tutto, perché Wong ha anche diverse attività parallele, come una linea di cibi surgelati e una di utensili da cucina.
Jamie Oliver (310 milioni di dollari)
A una distanza notevole in termini economici (parliamo comunque di cifre da capogiro) troviamo Jamie Oliver, un’istituzione della cucina britannica che nel 2015 ha persino ricevuto il cavalierato dalla Regina Elisabetta per i servizi resi all’industria alimentare.
Gordon Ramsay (220 milioni di dollari)
Gordon Ramsay è con ogni probabilità il nome più famoso tra gli chef più ricchi al mondo, perlomeno per chi non è troppo esperto di questo campo. Lo chef scozzese è noto per il temperamento accesso che ha mostrato nelle diverse edizioni di Hell’s Kitchen e nei vari programmi che ha condotto.
Nobu Matsuhisa: (200 milioni di dollari)
Chi ama il sushi conosce sicuramente Nobu Matsuhisa, vera e propria autorità di questa specialità giapponese. Inizia la sua carriera in Perù, per poi spostarsi negli Stati Uniti e avviare la propria fortuna: ha aperto circa 40 ristoranti, di cui alcuni con l’amico Robert De Niro. Oggi, Nobu è un vero e proprio brand che corrisponde all’eccellenza nel mondo del sushi.
Paul Bocuse (185 milioni di dollari)
Paul Bocuse, scomparso nel 2018, è considerato il padre della nouvelle cuisine e per molti è il più grande chef di tutti i tempi. In Francia è una vera e propria leggenda: pensate che il suo Auberge du Pont de Collonges, noto anche come Bocuse, detiene tre stelle Michelin da più di 50 anni e la guida Gault Millau lo ha nominato “Ristorante del secolo.”
Sanjeev Kapoor (140 milioni di dollari)
Sanjeev Kapoor è originario di Mumbai: non è molto famoso dalle nostre parti, ma nel sud-est asiatico è una celebrità con pochi eguali: il suo programma Khana Khazana va in onda ininterrottamente da 30 anni e conta più di 600 episodi. Nel 2011 diventa il primo chef al mondo ad aprire un proprio canale TV, dal nome Food Food e visibile anche sul territorio statunitense e canadese.
Thomas Keller (150 milioni di dollari)
Thomas Keller è l’head chef di The French Laundry, il ristorante californiano considerato uno dei migliori al mondo. Ma non solo: il popolare cuoco è uno dei pochissimi ad avere ottenuto più di tre stelle Michelin e ha aperto diversi ristoranti di successo che gli hanno permesso di diventare uno degli chef più ricchi al mondo.
Rachael Ray (100 milioni)
Rachael Ray è una chef molto popolare, attiva nel campo della televisione quanto in quello dell’editoria: tra i tanti programmi che ha condotto e che le hanno permesso di entrare tra gli chef più ricchi al mondo c’è 30 Minute Meals; oltre a questo, ha scritto circa 50 libri sulla cucina per un totale di 6 milioni di copie vendute. Grazie ai risultati conseguiti, la ricchezza complessiva di questa chef aumenta di circa 25 milioni ogni anno.
