Un’inchiesta che viene dalla Germania ha analizzato i diversi modelli presenti in commercio stabilendo quelli che potrebbero risultare pericolosi alla salute dell’uomo
Gli smartphone sono ormai da anni parte integrante della nostra vita quotidiana, per questo motivo è fondamentale assicurarsi che il loro utilizzo, anche a lungo termine, non causi danni alla nostra salute. A questo proposito si fa spesso riferimento a valori SAR ed emissioni elettromagnetiche di smartphone e altri apparecchi elettronici, che variano notevolmente in base a diversi fattori di produzione e d’uso. Le telecomunicazioni fanno affidamento su campi elettromagnetici ad alta frequenza per trasmettere le informazioni senza bisogno di cavi. A differenza di altri tipi di radiazioni, come ad esempio i raggi X, le onde elettromagnetiche sono classificate come radiazioni non ionizzanti, cioè incapaci di rompere i legami chimici dei corpi con cui entrano i contatto. Prassi comune di tutti i produttori di cellulari è di non specificare sulla confezione quante onde elettromagnetiche il device emette, ecco perchè l’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni (Bundesamt für Strahlenschutz) ha pensato ad aggiornare, tramite uno studio dettagliato dei vari modelli in commercio, un database online che include tutti gli smartphone presenti sul mercato e i relativi indici Sar.
Secondo lo studio, un dispositivo con un valore SAR di 0,6 w/kg è considerato a bassa radiazione e i cellulari che non superano un valore SAR di 0,5 watt per chilogrammo soddisfano i requisiti più elevati dell’etichetta ambientale “Blue Angel”. Mentre il limite massimo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, per evitare qualsiasi effetto termico, è di 2 W/kg su 10 grammi di tessuto corporeo. Fra tutti i modelli ad oggi svetta negativamente il Motorola Edge con 1,79 watt di radiazioni per chilogrammo all’orecchio e 1,68 W/kg al corpo. Vi sono anche diversi modelli Allview che superano il limite, ma per fortuna in Italia non sono molto diffusi. Scorrendo ancora la lista troviamo lo Zte Axon 11 5G con 1,59 W/kg, seguito dal Asus ZenFone 6 con 1,57 W/kg, OnePlus 6T con 1,55 W/kg, Sony Experia AX2 Plus con 1,41 W/kg e Google Pixel 3 XL e 3A XL con 1,39 W/kg, tutti comunque ampiamente nella norma e molto al di sotto della soglia massima stabilita dalla UE. Sebbene la Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro abbia sempre ribadito che non vi siano prove sufficienti per affermare che esiste un nesso tra l’uso del cellulare, soprattutto se prendiamo in considerazione quelli di nuova generazione, resta sempre buona prassi utilizzare il cellulare con parsimonia e comunque adottando sistemi meno invasivi tipo gli auricolari rigorosamente con il cavo e non Bluetooth.
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