Radio alla riscossa, gli italiani sono sempre più sintonizzati

La radio pare proprio continuare a riscuotere un grande successo, in Italia è la compagna di viaggio di moltissime persone.

Non ci sono davvero dubbi, più della metà degli italiani sceglie la radio come fedele compagna di ogni suo viaggio e negli anni le cose sono andate crescendo sempre di più.

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Ad averlo sottolineato è stata la relazione annuale AGCOM che mostra come nel 2022 si sia sintonizzato circa il 64,8% degli italiani, in linea con i consumi medi complessivi dell’anno precedente: “Diversamente dagli altri mezzi di comunicazione, la radio, sia in termini di ascolti, sia con riferimento alle risorse complessive allocate nel settore, sconta in misura minore le incertezze derivanti dal contesto macroeconomico e geopolitico osservate nell’ultimo anno, evidenziando tuttavia alcune debolezze intrinseche se considerate in un più ampio orizzonte temporale” questo riportano le fonti ufficiali.

Insomma un dato molto importante che fa notare come da dopo la pandemia la situazione sia nettamente cambiata e sia anche cresciuta: l’ascolto in automobile (+2,7%), mentre diminuisce quello tramite apparecchi fissi (-6%). Ma entriamo ancora di più nel dettaglio.

Radio, cresce l’ascolto per gli italiani: i numeri parlano chiaro

Non ci sono davvero dubbi, i numeri dimostrano come l’ascolto delle radio negli ultimi anni per gli italiani sia cresciuto e anche di molto, come detto prima da dopo la pandemia le cose sono nettamente migliorate.

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“L’ascolto radiofonico sul web aumenta, anche se in maniera differenziata: se il consumo attraverso PC e tablet rallenta (-5,2%), decisamente più significativo è il ricorso ai device innovativi per seguire le trasmissioni radiofoniche da parte degli italiani (il 4,3% in più di individui ha seguito la radio mediante lo smartphone e il 29,2% in più dei radioascoltatori attraverso lo smart speaker/assistenti vocali)” questo si legge nella nota ufficiale.

Ma non finisce qua, parlando ancora di numeri, anche i ricavi sono migliorati e infatti sono passati da 585 milioni di euro a 603 milioni nel 2022: una crescita pari al 3,1% (inferiore a quella del precedente anno), tuttavia non idonea a consentire di recuperare quanto perso rispetto al periodo antecedente la pandemia. Discorso diverso invece per i ricavi da vendita di pubblicità radiofonica che al momento sembrano essere pari a 455 milioni di euro, con un incremento del 3,3% rispetto all’esercizio precedente.