Reddito di cittadinanza, truffe tra i dipendenti del Caf

10Il Reddito di Cittadinanza colpisce ancora: le truffe hanno coinvolto anche alcuni dipendenti del Caf. L’indagine parla chiaro.

Si torna ancora una volta a parlare del reddito di Cittadinanza e in particolare a quanto successo in provincia di Lecce, dove tre dipendenti del Caf sono finiti sotto indagine da parte della Guardia di Finanza.

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Il motivo sembra essere legato ad una vera e propria truffa, stando a quello che riporta il web, pare che i tre avrebbero favorito l’accesso al reddito di cittadinanza per 301 immigrati senza requisiti con lo scopo di recepire un contributo variabile dai 100 ai 150 euro dall’Inps per ogni nuovo percettore.

Cosi, con questo metodo, sarebbero riusciti ad accumulare un totale di 30 e 40 mila euro, circa circa 10 e 15mila euro a testa. Una situazione davvero incresciosa che però le indagini hanno rivelato in modo davvero chiaro. Ma come funzionava la truffa?

Reddito di Cittadinanza, nei guai tre dipendenti del Caf: come funzionava la truffa?

Come detto prima, tre dipendenti del Caf sono finiti sotto le indagini della Guardia di Finanza per via di una vera e propria truffa, ma come funzionava il tutto? Allora ogni volta che il dipendente di un Centro di assistenza fiscale prende in carico la richiesta di fruizione del reddito, deve espletare la procedura finalizzata all’eventuale riconoscimento del sussidio. Se va a buon fine, l’Inps riconosce un compenso al dipendente stesso. Compenso che, a seconda del tipo di iter e di passaggi eseguiti, parte da una base di 100 euro ma il più delle volte è superiore.