E’ costretta a rinunciare alla specializzazione in medicina perchè la città di Milano è davvero troppo cara: il racconto.
Ha studiato per anni sui libri di medicina per potere raggiungere il suo obbiettivo e anche per realizzare il suo sogno di essere medico e adesso sarebbe potuta andare avanti con la specializzazione.
Peccato che il dopo laurea non è cosi semplice come si può pensare considerando il fatto che di mezzo ci sono ritardi burocratici, poche borse disponibili e poi l’assegno che spesso non permette a chi non ha altre entrare di lavorare e vivere nelle grandi città.
La storia in questione è quella di Federica Bennato che oggi ha ventisette anni e che è originaria di Salerno ma da otto anni vive a Milano, posto in cui si è laureata in Medicina, peccato che adesso per lei è difficile portare avanti il percorso in questione.
Insomma il suo percorso fino a questo momento era stato davvero fantastico, eppure pare proprio che la giovane Federica abbia deciso di rinunciare alla specializzazione per via dei costi troppo alti di Milano, città in cui vive da otto anni.
“Lo scorso anno ho fatto il test per il concorso per le scuole di specializzazioni che è andato anche bene. Ho superato il concorso per la specializzazione in Medicina legale, non la prima scelta ma avrei voluto provare per capire la vita di reparto, una cosa che non ti spiegano quando studi Medicina ma si deve essere lungimiranti e capire se quella specializzazione fa al caso tuo e io avrei voluto provarci. Ma ho deciso di non entrare: a Milano c’è una bolla immobiliare pazzesca e i soldi della borsa di specializzazione non bastano” ha ammesso nella sua intervista per Adnkronos e ancora: “Io pago un affitto di casa altissimo, escluse poi le spese di luce e gas. La borsa di specializzazione è di 1.600 euro, per cui ho deciso che non mi conveniva perché con la libera professione si guadagna molto di più, anche il triplo. Allora meglio mettere un pò di soldi da parte e fare la specializzazione tra qualche anno. Io ho fatto il medico di medicina generale, le guardie mediche, lavoravo in Rsa, e davo la disponibilità 7 giorni su 7 perché volevo imparare e stare sul campo”.
Una situazione davvero particolare che però fa sorgere anche la domanda sul perchè non abbia deciso di procedere con la specializzazione da una parte diversa da Milano, ebbene la sua risposta anche in questo caso non tarda ad arrivare.
“La formazione a Medicina a Milano è molto buona e avrei voluto continuare il percorso dove mi sono laureata, è molto diffusa, poi certo c’è chi è aiutato dai genitori. Ma chi lavora a Milano, Torino, Firenze e Roma, ha questo problema, sono città che con la sola borsa di studio della specializzazione ti permettono solo di sopravvivere e non di vivere”.
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