Quando muore una persona cara, non è automatica la successione, anche perché ci possono essere delle complicazioni
L’eredità non è sempre una cosa buona. O meglio quando muore una persona cara non è mai facile e non ci sono mai cose scontate, soprattutto quando c’è di mezzo un patrimonio da poter dividere e si è citati in un’eredità direttamente o indirettamente. Ed è il caso quando il defunto ha troppi debiti col Fisco con il rischio per gli eredi di vedere diminuire o sparire del tutto il patrimonio spettante.
Quando si accetta un’eredità non si ricevono solo i beni del defunto ma anche i debiti che la persona può aver contratto nell’arco della sua vita. E di strade da percorrere ce ne sono alcune. L’erede può evitare di subentrare ai debiti del defunto in due modi: può decidere di rinunciare all’eredità o può decidere di accettarla con il beneficio di inventario. Quando la persona cara scompare e passa a miglior vita i suoi beni non vengono dati in automatico agli eredi, ma c’è l’apertura della successione. Poi gli eredi possono decidere se accettarla o meno.
Ci sono soluzioni alternative e si può fare entro dieci giorni dalla rinuncia
E come si fa? La rinuncia all’eredità va sempre compilata e redatta con un atto scritto e va sottolineato che è sempre totale. Già perché non è che si può rinunciare a una parte per averne un’altra, come rinunciare alla parte delle passività per accettare, invece, il patrimonio attivo. Quando si decide di rinunciare all’eredità si rinuncia a tutta la sua parte, non certo a un pezzo si e l’altro no.
C’è una possibilità e un’alternativa che potrebbe non essere alla totalità, ma con una formula che darebbe al parente l’opportunità di verificare l’entità della situazione patrimoniale, come “quella di accettare il lascito con il beneficio di inventario”. Solo così ci si può mettere al sicuro dall’eventualità di mettersi al sicuro di dover avere i debiti e saldarli al posto del povero defunto. In questo modo l’erede potrà pagare i debiti del parente defunto solo con la disponibilità che c’è nel patrimonio.