31A Roma si apre uno scenario completamente diverso: la Tari, ovvero la tassa che tutti devono pagare si può dividere in tre rate.
Si torna a parlare di un argomento che interessa tutti gli italiani, ovvero il pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, ebbene pare che a Roma le regole siano cambiate e che adesso sia possibile pagarle in tre rate e non più in due.
La tariffa, almeno per il momento dovrebbe restare invariata ma dagli avvisi che sono arrivati tramite Posta Certificata, questo cambiamento potrebbe fare tirare un sospiro ai cittadini che adesso potranno dividere il tutto in più parti.
Ad avere parlato di questo provvedimento è stato proprio l’assessore ai Rifiuti, Sabrina Alfonsi: “Le modifiche più rilevanti riguardano le modalità di pagamento della tariffa: a partire dal 2024 il versamento della Tari sarà effettuato sia dalle utenze domestiche che non domestiche non più in due rate ma in tre, con scadenza 30 aprile, 31 agosto e 30 novembre. Il contribuente potrà però anche versare l’intero tributo insieme entro il 30 aprile”. E ancora: “Questo comporta anche notevoli risparmi di spesa anche per l’amministrazione che invierà i bollettini una volta soltanto, e una importantissima semplificazione contabile. Rispetto alle modalità di invio per l’avviso di pagamento della Tari è previsto l’uso della Pec, sia per le utenze non domestiche sia per le domestiche che ne facciano richiesta; è prevista inoltre la possibilità di chiedere l’avviso per posta elettronica ordinaria o altri applicativi informatici. Le utenze domestiche continueranno a ricevere l’avviso anche sull’app Io che nel 2022 ha fatto raggiungere un tasso di riscossione record di quasi l’80%. Infine, sempre per semplificare la vita ai contribuenti, abbiamo riattivato sia per domestiche che non domestiche, la domiciliazione bancaria”.
Tari, da Nord a Sud: ecco dove si paga di più
E’ certamente una questione su cui prestare molta attenzione, il problema dei rifiuti interessa tutta l’Italia, ma in particolare da qualche anno a questa parte la Capitale è quella che pare averne risentito maggiormente, tanto da essere finita sotto l’occhio del ciclone tante volte.
A tale proposito sempre l’assessore Alfonsi ha chiarito alcuni numeri del servizio rifiuti: “Nel 2023 i costi del servizio di gestione da parte di Ama ammontano a 804 milioni, rispetto ai 799 del 2022, un incremento pari allo 0,63% circa. Grazie all’efficientamento di Ama è stato possibile rafforzare la quantità e la qualità dei servizi con un incremento di costi aziendali irrisorio pur a fronte di un’inflazione al 6-7%. Dai costi di Ama è stato possibile detrarre le entrate a da recupero dell’evasione che è quasi triplicato: dai 4,9 milioni del 2021 a 13,6 nel 2022. Le entrate da procedure sanzionatorie sono pari a 2,3 milioni. Il costo del servizio degli immobili di proprietà di Roma Capitale, 5,8 milioni diversamente dal passato non sarà più a carico dei contribuenti romani. Il totale dei costi da finanziare con la Tari per il 2023 ammonta a 773 milioni, leggermente inferiore a quello del 2022. Non prevediamo perciò alcun incremento della tariffa nonostante il tasso di inflazione. Questo in attesa del completamento degli impianti, che ci porterà a un sostanziale abbattimento dei costi e della tariffa, con un beneficio per i cittadini romani”.
Adesso non resta altro che attendere per scoprire se i cambiamenti apportati dall’amministrazione comunale possano davvero servire allo scopo prefissato.