Salute: ecco perché le microplastiche possono far male se respirate

Le microplastiche sono quelle particelle di plastica chiamate così perché sono molto piccole e hanno un diametro compreso in un intervallo di grandezza che va dai 330 micrometri e i 5 millimetri

Non ci sono dubbi che da quando è stata creata la plastica la nostra vita è cambiata notevolmente, soprattutto in termini di semplificazione. Tuttavia, gli oggetti di plastica, se non smaltiti e riciclati correttamente, possono finire nell’ambiente e causare grossi problemi.

Le microplastiche sono nocive per l’uomo – Notizie.top –

La loro pericolosità per la salute dell’uomo e dell’ambiente è dimostrata da diversi studi scientifici, i danni più gravi si registrano soprattutto negli habitat marini e acquatici. Ciò avviene perché la plastica si discioglie impiegando diversi anni e finché è in acqua può essere ingerita e accumulata nel corpo e nei tessuti di molti organismi.

La plastica non è biodegradabile

Il problema è che le caratteristiche intrinseche nelle materie plastiche le rendono molto difficilmente degradabili, infatti, la maggior parte di questi oggetti continua a vagare soprattutto nel mare, per molto molto tempo. Inoltre, sotto l’azione di agenti esterni, la plastica può trasformarsi in frammenti più piccoli, di dimensioni comprese tra 1 µm e 5 mm (Un micromètro corrisponde a un milionesimo di metro, vale a dire un millesimo di millimetro), dando vita alle microplastiche.

In base alla loro origine, possono essere suddivise in due categorie principali:

Microplastiche principali, quelle prodotte intenzionalmente per applicazioni domestiche o industriali che sfruttano in particolare le loro proprietà abrasive, ossia quelle provenienti dai lavaggi di capi sintetici (35% delle microplastiche primarie), dall’ abrasione degli pneumatici durante la guida (28%) e quelle aggiunte intenzionalmente nei prodotti per la cura del corpo (per esempio, le micro-particelle dello scrub facciale) 2%.

Microplastiche secondarie, quelle formate dalla degradazione delle macro plastiche, ossia degli oggetti di plastica più grandi, come buste di plastica, bottiglie o reti da pesca.

Inalate le particelle di plastica possono essere nocive – Notizie.top –

Il pericolo per l’uomo

Oltre che per le ovvie conseguenze sugli habitat naturali e sulla fauna selvatica, specialmente per animali marini vulnerabili come cetacei, tartarughe o uccelli, l’allarme è cresciuto negli ultimi anni per l’eventuale trasferimento nella catena alimentare e l’eventuale rilascio di sostanze dannose all’interno dell’organismo, ma non solo. “Milioni di tonnellate di particelle di microplastica sono state trovate in acqua, aria e suolo. La produzione globale di microplastica è in aumento e la densità di microplastica nell’aria sta crescendo in modo significativo”, ha dichiarato un Mohammad S. Islam autore di un recente studio in materia. L’essere umano potrebbe inalare circa 16,2 frammenti di microplastica ogni ora, il che equivale a una carta di credito per un’intera settimana. Adesso l’obiettivo è capire che impatto abbiano sulla salute le particelle inalate attraverso l’aria che respiriamo.

“La forma anatomica complicata e altamente asimmetrica delle vie aeree e il complesso comportamento del flusso nella cavità nasale e nell’orofaringe fanno sì che le microplastiche deviino dalla traiettoria del flusso e si depositino in queste aree”, ha dichiarato Islam. “La velocità del flusso, l’inerzia delle particelle e l’anatomia asimmetrica influenzano il deposito complessivo e aumentano la concentrazione nelle cavità nasali e nell’area dell’orofaringe”, ha continuato Islam. E le microplastiche, una volta depositate nelle vie respiratorie, possono scatenare una risposta infiammatoria nel nostro organismo, anche a causa del fatto che possono contenere additivi chimici o assorbire sostanze tossiche presenti nell’ambiente, aumentando ulteriormente il rischio per la nostra salute.