Il campionato saudita è ormai una realtà sulla bocca di tutti. La migrazione di campioni dall’Europa verso l’Arabia è un fatto ormai acquisito. Ma la Saudi Pro League la conosciamo veramente? Quando è nata, chi vi prende parte?
Il campionato saudita diventa di fatto uno dei più interessanti del pianeta, subito dietro alle leghe top d’Europa.
Basti vedere i giocatori che stanno scegliendo d’andare in Arabia, non solo campioni ormai in età avanzata, a caccia di una pensione d’oro, ma anche calciatori che sono ancora nel fiore degli anni: da Milinkovic-Savic a Ruben Neves, da Firmino e Koulibaly a Seko Fofana, da Brozovic al ’99 Jota, così come Saint-Maximin e Mahrez che sembrano ormai a un passo dall’Al-Ahli e Fabinho che tratta con l’Al-Ittihad. La Saudi Pro League è nata nel 1974, prima si svolgevano solo tornei da carattere regionale. È formata da 18 squadre e la compagine più titolata è l’Al-Hilal, la squadra in cui giocano Milinkovic, Neves e Koulibaly e che ha offerto 300 milioni al PSG per Mbappé (al giocatore 700 milioni per una stagione). Sono diciotto i titoli vinti dall’Al-Hilal, il doppio rispetto a quelli di Al-Nassr e Al-Ittihad che sono fermi a nove. Proprio l’Al-Ittihad, che ha appena preso Benzema e Kante, è la squadra campione in carica.
Nell’ultimo torneo ha vinto in volata contro l’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo e ha messo in testa un suo giocatore anche nella classifica marcatori, vinta da Abderrazak Hamdallah con 21 centri. Chissà come il marocchino avrà preso l’arrivo di un compagno di reparto un filo ingombrante come il Pallone d’Oro in carica. La prima squadra a vincere la Saudi Pro League, nel 1975, fu proprio l’Al-Nassr che però l’ultimo titolo nazionale l’ha vinto ormai quattro anni fa, nel 2019. Da allora tre vittorie consecutive dell’Al-Hilal (2020, 2021 e 2022) e poi l’ultimo trionfo dell’Al-Ittihad. Tutte squadre che fanno riferimento al fondo PIF, che ha sotto la sua ala anche l’Al-Ahli che torna quest’anno tra i grandi, dopo un anno in Serie B. La competizione si gioca in 13 città, tra cui le principali sono Riad e Gedda, sedi delle quattro squadre del fondo. Proprio sul piano delle infrastrutture è concentrato uno degli sforzi del governo saudita. Vanno migliorate anche in ottica Coppa d’Asia 2027 e soprattutto con l’obiettivo del Mondiale del 2030.
A oggi l’impianto più importante è quello di Gedda, il King Abdullah Sports City Stadium, che ospita 67 mila spettatori ed è sede di Al-Ahli e Al-Ittihad. L’Al-Hilal gioca al Re Fahd Stadium, impianto che ha ospitato l’ultima Supercoppa Italiana, mentre l’Al-Nassr gioca al King Saud University Stadium. Presto, però, entrambe si sposteranno al Qiddiya Stadium, stadio che sorgerà all’interno di un’immensa città dello sport nei pressi di Riad.
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