Lo sciopero degli sceneggiatori prosegue e, nonostante le trattative si siano intensificate, l’accordo con gli studios appare lontano
Si intensificano le trattative tra gli sceneggiatori scioperanti e i produttori disperati, ma non è ancora chiaro quanto occorrerà per raggiugnere un accordo.
Salgono i ritmi, con il terzo incontro in appena una settimana, dopo più di 100 giorni di stop, tuttavia sembrerebbero ancora lontano il raggiungimento di un vero e proprio accordo tra le parti.
Urge un accordo, per non compromettere la stagione
L’AMPTP, associazione dei produttori e degli studios, sta spingendo per tentare di raggiungere un punto di incontro con il sindacato degli sceneggiatori, ma i punti da trattare, a differenza dello sciopero del 2007/2008 sono numerosi e particolarmente intricati. Lo sciopero prosegue e, dopo aver fatto segnare il record per durata dello stesso, si è finalmente giunti al tavolo delle trattative, dove sembrano persistere delle incomprensioni forse incolmabili. Le trattative sono di vitale importanza, proprio per evitare un clamoroso fallimento di produzioni e progetti, che porterebbe inevitabilmente ad un congelamento dell’industria. Difatti, anche se domani stesso si raggiungesse una coro, la situazione sarebbe ugualmente complessa, poiché gli sceneggiatori non scrivono da mesi e un ritorno alla normalità richiederebbe numerose settimane.
L’obbligo di accreditare ad un essere umano la scrittura di una sceneggiatura e l’utilizzo consensuale dell’intelligenza artificiale sono i primi punti che gli studios e i produttori avrebbero concesso nel corso delle trattative, ma sembrerebbe ancora non bastare. Difatti, ci sono ulteriori punti controversi, tra i quali spicca senza alcun dubbio quello delle paghe. L’idea dello sceneggiatore sottopagato dovrebbe appartenere ad un passato lontano, tuttavia non sembrerebbe essere così e gli esponenti del mestiere, lamenterebbero ancora retribuzioni non conformi alle cifre in ballo nell’industria statunitense dell’audiovisivo.