Prosegue ad Hollywood lo sciopero degli sceneggiatori e, a causa di un goffo errore degli studios, si teme uno stallo delle trattative
Che questo sciopero degli sceneggiatori fosse poco comparabile a quello avvenuto nel 2008, eravamo tutti piuttosto coscienti, tuttavia, le trattative si sono bruscamente interrotte, a causa di un episodio controverso.
Dopo 100 giorni di sciopero, senza possibilità di dialogo, la WGA (sindacato degli sceneggiatori), si era aperto ad un tavolo delle trattative che, dopo poco più di una settimana, pare essersi violentemente arrestato.
Nel 2008, fu necessaria “soltanto” una settimana per appianare i dissapori tra le due parti, ma stavolta, come ampiamente esposto nelle scorse settimane, si tratta di definire alcuni aspetti fondamentali, che rischiano di modificare nel profondo il mestiere dello sceneggiatore. Intelligenza artificiale, diritti e percentuali di partecipazione agli incassi, sono soltanto alcuni dei temi scottanti che stanno muovendo gli animi dei vertici del sindacato. Se non bastasse la delicatezza di queste questioni, ora su è aggiunto un avvenimento piuttosto desolante, che inasprisce le trattative e causa un’inevitabile allungamento delle stesse. Gli studios, scontenti dell’esito dell’ennesimo tavolo di trattative, avrebbero pubblicato la controproposta da loro presentata al sindacato degli sceneggiatori.
Una mossa considerata altamente sleale dalla WGA, i cui rappresentanti hanno comunicato un certo sgomento. Difatti, i vertici del sindacato hanno giudicato a dir poco informale e sleale questo gesto degli studios e, adesso, si teme che gli equilibri siano stati, per l’ennesima volta, violentemente alterati. La WGA ha esortato i propri membri a proseguire i picchetti, oltre ad aver restituito la sensazione di voler bloccare nuovamente le trattative. Nonostante si possa comprendere la frustrazione degli studios, la cui controproposta effettivamente copriva gran parte delle richieste del sindacato, ci si chiede come potessero credere che questa pubblicazione avrebbe aiutato a trovare un punto di incontro, che attualmente appare un obiettivo a dir poco fondamentale sia per gli sceneggiatori, ma soprattutto per l’industria di Hollywood. Le produzioni sono ferme, i film e le serie tv continuano a slittare e la produzione di nuove sceneggiature appare come una necessità impellente, per non causare il definitivo stallo dell’industria audiovisiva.
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