Cambiano le regole per quello che concerne la scuola: nuovi particolari da tenere a mente. Ecco tutti i nuovi punti.
Le vacanze sono finite e il rientro per moltissime ragazzi è stato davvero traumatico, il carico ulteriore è quello relativo alle nuove regole che il Governo Meloni ha intenzione di varare e che sono importanti per contrastare disagio giovanile, povertà educativa e criminalità minorile.
Per capirci meglio, il governo è anche a lavoro per una stretta sempre più concreta sul rispetto dell’obbligo scolastico con una pena che può arrivare anche fino a 2 anni di carcere per i genitori e la perdita del diritto all’assegno di inclusione in caso di inadempienza.
“Ai fini dell’avviso orale, il questore convoca il minore, unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale. Gli effetti dell’avviso orale di cui al presente comma cessano comunque al compimento della maggiore età”, si legge all’articolo nella bozza e ancora: “Entro un termine non superiore a 48 ore, inibendo di farvi ritorno, senza preventiva autorizzazione, per un periodo non inferiore a sei mesi e non superiore a quattro anni”.
Divieto cellulare
“Chiunque, rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d’impartirgli o di fargli impartire l’istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni” questo si legge nel documento ufficiale.
Ammonimento e multa
Nel caso in cui al minore al di sopra dei 14 anni viene sottoposto alla procedura di ammonimento, ai genitori può essere applicata una multa fino a mille euro. Inoltre: “È prevista una convocazione del minore unitamente ad almeno un genitore o ad altra persona esercente la responsabilità genitoriale e, nei confronti di chi era tenuto alla sorveglianza del minore o all’assolvimento degli obblighi educativi, è applicata la sanzione amministrativa pecuniaria da 200 euro a mille euro, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto”.
Aumento posti negli asili nido
“I relativi interventi sono individuati con uno o più decreti del ministro dell’Istruzione e del Merito, anche tenendo conto dei dati di copertura del servizio e della popolazione esistente nella fascia di età 0-2 anni” questo si legge infine nella conclusione della bozza.
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