Sedute spiritiche, svelato il segreto: come funziona realmente la tavola Ouija

Origine e spiegazione del dispositivo che viene condannato da molte religioni. Gli esperti rivelano il perché dei movimenti “soprannaturali”

Come funziona veramente una tavola Ouija? Esistono davvero dei movimenti soprannaturali? Viene chiamata anche tavola degli spiriti, è composta da un pezzo di legno piatto con l’alfabeto, su cui si trovano anche i numeri da 0 a 9 e le parole “sì” e “no”. Alcune che hanno anche “ciao” e “arrivederci”.

Tavola Ouija
Una foto di una tipica tavola Ouija (Pixabay) – Notizie.top

Precedentemente veniva usata una tavoletta con una matita affinché fosse possibile comunicare con gli spiriti grazie alla scrittura. Oggi il dispositivo è spesso accompagnato da un puntatore, per esempio un bicchiere capovolto. L’origine delle tavole Ouija risale al XIX secolo negli Stati Uniti, divennero popolari grazie agli spiritisti. Erano le “tavole parlanti”, utilizzate dai medium per mettersi in contatto con i defunti. In questo modo sfruttavano il desiderio delle famiglie in lutto di comunicare con i cari deceduti. Fu Elijah Bond nel 1890 a mettere sul mercato la tavola Ouija, che – pensate un po’ – veniva venduta addirittura come un gioco di società. Divenne popolare soltanto dopo tra gli appassionati del soprannaturale, merito della testimonianza di Pearl Curran, artista e medium americana.

La spiegazione dell’effetto ideomotorio

Tavola Ouija
I movimenti sulla tavola ouija sono la conseguenza dell’effetto ideomotorio (Pixabay) – Notizie.top

Le tavole Ouija non sono state le prime. Il primo dispositivo simile risale al 1100 in Cina, ampiamente utilizzato durante la dinastia Song (l’uso venne vietato successivamente durante la dinastia Qing). Molte religioni non le hanno accolte bene, condannando le pratiche divinatorie. La tavola Ouija, secondo un’organizzazione apologetica cattolica romana, è infatti considerata una forma di divinazione, cioè la ricerca di informazioni da fonti soprannaturali. La domanda che nasce spontanea: come si spiegano i movimenti della tavola Ouija? La risposta si basa su un fenomeno chiamato effetto ideomotorio. Comporta movimenti fisici inconsci e involontari che il nostro corpo compie senza il nostro controllo diretto. Noi pensiamo di non muoverci, però il nostro corpo può eseguire piccoli movimenti senza rendercene conto.

Il dottor Chris French, professore di psicologia e psicologia anomalistica presso l’Università di Londra, ritiene che i dispositivi come la tavola Ouija sfruttino proprio l’effetto ideomotorio. Il puntatore, infatti, si muove in base ai movimenti involontari delle persone che partecipano alla sessione. Anche le risposte fornite attraverso la tavola Ouija possono essere influenzate dal subconscio. Marc Andersen dell’Università di Aarhus in Danimarca fa un esempio: “Se pensi di baciare il tuo partner, si è incline a piegarti un po’ in avanti, senza pensarci davvero”. E i messaggi scritti allora? Anche loro sono farina del nostro sacco. “Quando inizi a muovere il puntatore, inevitabilmente, stai cercando di indovinare. Anche se non lo fai con consapevolezza. Se chiedi “Come ti chiami?” e vai alla lettera a, poi sulla n, automaticamente pensi “Andrea” e andrai sulle lettere successive”.

Gestione cookie