Quindi una volta capito questo, i vari procedimenti sono i seguenti: tanto per cominciare l’autorità giudiziaria deve indicare le ragioni che rendono necessario il sequestro, cercando anche di specificare tutte le operazioni tecniche da svolgere sullo smartphone e i criteri che verranno utilizzati per selezionare, nel rispetto del principio di proporzione, i soli dati effettivamente necessari per il prosieguo delle indagini. Inseguito si deve andare verso la duplicazione integrale dei dispositivi su supporti informatici mediante una procedura che assicuri la conformità della copia all’originale e la sua immodificabilità.
Poi entro cinque giorni dal sequestro stesso, il pubblico ministero deve avvisare la persona sottoposta alle indagini, la persona alla quale la cosa è stata sequestrata, la persona alla quale la cosa dovrebbe essere restituita e la persona offesa dal reato e i relativi difensori del giorno, dell’ora e del luogo fissato per l’affidamento dell’incarico e della facoltà di nominare consulenti tecnici.
Infine, entro 48 ore il giudice per le indagini preliminari procede verso la convalida di tutto o in parte il provvedimento del pubblico ministero, eventualmente limitandone gli effetti solo ad alcuni dei dati selezionati, ovvero dispone la restituzione del dispositivo e della eventuale copia informatica nel frattempo realizzata.