Sono giorni decisivi per il futuro dei diritti televisivi della Serie A e quindi anche degli abbonamenti che gli utenti potranno sottoscrivere per il prossimo quinquennio. Ecco gli scenari possibili…
L’estate è tempo di calciomercato, trattative vere o presunte, voci e rumors, sogni e incubi che caratterizzano e scandiscono il tempo senza calcio giocato.
Ma l’estate, questa estate, è anche un momento decisivo per la definizione del futuro del pallone in televisione. In questi giorni, infatti, sono in corso le trattative tra Dazn, Sky, Mediaset e la Lega di Serie A per definire la tipologia di pacchetti che permetteranno ai tifosi di vedere le partite del campionato in tv. L’arco temporale interessato è quello che partirà con la stagione 2024-2025 e si concluderà con la stagione 2028-2029. Dove vedere la propria squadra del cuore? Sarà replicato il modello delle ultime stagioni, con Dazn a fare da principale emittente del calcio italiano? Le trattative private sono in corso, l’obiettivo della Lega di arrivare a 1,15 miliardi di euro non è stato centrato e quindi si è andati alle buste, dove i broadcaster hanno inserito le loro proposte.
Tra i tanti pacchetti contenuti nel bando per i diritti televisivi della Serie A, quello ad aver ottenuto maggiori attenzioni e quindi offerte più alte è quello da 10+3 e quindi lo stesso degli ultimi anni. Dieci partite disponibili su Dazn, di cui sette in esclusiva assoluta, e tre in co-esclusiva su Sky. In seconda battuta, sembra esserci il pacchetto da 7+3, quello cioè del triennio precedente: sette partite da una parte e tre dall’altra e quindi doppio abbonamento per i tifosi italiani. Dazn e Sky sembrano dunque in prima fila, più defilata però c’è anche Mediaset, che corre per la novità della partita in chiaro, quindi il pacchetto 6+3+1 e quindi una partita che potrebbe andare una delle reti Mediaset.
Una possibilità che piace poco a Dazn e Sky che temono un eccessivo indebolimento del prodotto. Le trattative dovrebbero partire da una base di 700-750 milioni di euro a stagione: decisamente meno rispetto all’obiettivo iniziale della Lega di Serie A, ma con la possibilità di avvicinarsi al traguardo del miliardo di euro. Un traguardo considerato vitale per la sopravvivenza del calcio italiano.
