Generalmente è sempre molto dura terminare le proprie vacanze e riabituarsi alle vecchie abitudini e ai ritmi di lavoro
Finire le ferie è uno dei più grandi incubi di tutti i cittadini, tanto che ne è nata una vera e propria malattia. La chiamano “sindrome da rientro”, quella che si verifica, per l’appunto, al ritorno dalle vacanze. Terminate le vacanze si riprende, con calma, a riorganizzare la propria quotidianità, ritrovando il luogo di lavoro, la famiglia e i soliti impegni di sempre. Tutto ciò, però, a volte può portare ad un elevato livello di ansia e stress del tutto normale. Non c’è infatti da preoccuparsi: è una condizione fisiologica, la fatica e i disagi causati dal rientro al lavoro si superano entro pochi giorni.
In vacanza, che sia al mare o in montagna, la propria quotidianità viene totalmente modificata e stravolta. Per questo il rientro è spesso traumatico: è necessario ritornare ai precedenti stili di vita a cui il corpo deve riadattarsi. Nulla di nuovo, comunque: siamo già abituati a ritmi differenti, per questo ci vuole poco tempo a rimettere tutto il nostro organismo in funzione. Ritornare al lavoro dopo le ferie è un normale ciclo di vita che si ripete costantemente, e anche se questo passaggio può risultare stressante, non c’è da allarmarsi: è una situazione che abbiamo già vissuto, affrontato e superato più volte.
La sindrome da rientro
Chiaramente svolgere un lavoro che ci piace aiuta molto la nostra condizione e permette al corpo di riabituarsi nel più breve tempo e con meno stress possibile. Se, al contrario, il contesto in cui si lavora è pesante e complicato, allora la nostra situazione al rientro non sarà di certo rose e fiori, anzi. A quel punto bisogna far leva su altre cose.
Infatti per diminuire l’ansia da lavoro ci sono alcune strategie che possono essere messe in atto. La prima è chiaramente quella di individuare i fattori scatenanti, che purtroppo non sono sempre evidenti. Un modo è quello di tenere una sorta di ‘diario dello stress’, riportando tutti i momenti in cui ci si sente tesi o nervosi. Così facendo si possono cogliere quegli elementi che non ci fanno stare bene. Un altro consiglio è quello di non colpevolizzarsi, atteggiamento solito di chi soffre di ansia da lavoro. Questo risulta essere un grande errore: bisogna essere pazienti e comprensivi, riconoscendo le proprie fragilità ed accettarle. È bene prendersi piccole pause ogni tanto durante la giornata, facendo quindi riposare mente e corpo e allontanandosi da ciò che si sta facendo. Sono ottimi anche gli esercizi di respirazione che aiutano molto.