Con la vittoria al torneo ATP di Pechino, il tennista della Val Pusteria ha riscritto una pagina del tennis italiano eguagliando un mito del tennis azzurro
Quarantasette anni dopo Adriano Panatta, Jannik Sinner sale al numero quattro della classifica Atp. Il tennista azzurro con la vittoria in semifinale contro lo spagnolo Carlos Alcaraz (7-6, 6-1) nel torneo di Pechino raggiunge la posizione più alta mai toccata nell’era Open da un italiano.
La prima classifica a essere pubblicata dall’ATP, il 23 agosto 1973, riguardava esclusivamente il singolare, mentre la prima classifica per il doppio fu pubblicata il 1 marzo 1976. In precedenza le entry list e le teste di serie venivano assegnate a discrezione delle federazioni nazionali e dei direttori dei tornei.
Jannik Sinner ha fatto la storia e forse non ha finito neanche di scriverla tutta. Grazie alla vittoria su Carlos Alcaraz, infatti, il tennista di San Candido è diventato numero 4 della classifica ATP. E’ il miglior risultato di sempre dell’era Open ed equivale a quello di Adriano Panatta nel lontano 1976, quando l’azzurro si impose a Roma e agli Internazionali di Francia. L’era Open, la classifica col “computer”, parte soltanto dal 1973, infatti bisogna ricordare che prima di loro Nicola Pietrangeli era stato anche numero 3 del mondo, ma la classifica veniva stilata da giornalisti e quindi non era “ufficiale” come oggi. Davanti a Sinner nella classifica Atp oggi ci sono solo Novak Djokovic, lo spagnolo Alcaraz e il russo Medvedev, tra l’altro appena battuto proprio nella finale del torneo cinese. Tutti praticamente già qualificati per le Finals di fine anno. Già questo spiega l’impresa del tennista italiano, capace anno dopo anno di migliorarsi fino ad arrivare a lottare con i migliori del mondo.
In questi ultimi anni i tennisti italiani hanno raggiunto importanti traguardi, segno di una crescita costante di squadra: da Fognini, a Sonego, da Musetti a Berrettini fino a Sinner. Tutti in grado di vincere qualche torneo e ben figurare anche in quelli più importanti dello Slam. Ma arrivare nella top ten della classifica mondiale è ben altra cosa, è la differenza di rendimento che va da un exploit occasionale a una crescita di risultati costanti nel tempo. Nell’era Open, dunque appunto dall’introduzione del ranking con il “computer” dell’agosto del 1973, solo 5 italiani erano arrivati in Top 10 e solo 2 in Top5: Adriano Panatta e Jannik Sinner. Un traguardo prestigiosissimo per Jannik che può forgiarsi del titolo di miglior italiano da quando esiste il computer, proprio insieme a Panatta, ormai più di 40 anni fa, con Adriano però che resiste come unico italiano ad aver vinto uno slam nell’era Open. Traguardo, ne siamo certi, che Jannik proverà a eguagliare anche in questo caso.
Questi gli azzurri che sono riusciti in questi anni ad arrampicarsi almeno nella top 20 della classifica mondiale
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