Sinner, il segreto del successo: “Così ho vinto a Toronto”

Le parole del tennista italiano dopo la vittoria del primo torneo Atp 1000 della sua carriera: “Vi dico di chi è il merito di questo successo”.

Un giorno che Sinner aspettava da tanto. E finalmente è arrivato, alla soglia del compimento dei 22 anni. Il tennista nato a San Candido ha conquistato a Toronto il primo 1000 della sua carriera e adesso non vuole certo fermarsi. Nell’intervista post vittoria, l’italiano ha annunciato i suoi obiettivi e svelato il segreto della vittoria sul cemento canadese.

Sinner svela i segreti dopo la vittoria a Toronto
Dopo la vittoria a Toronto, Sinner ha svelato il segreto del suo successo nel torneo canadese (Ansa) – Notizie.top

Questo è un titolo che vuol dire tantissimo – ha spiegato Sinner – è un grande risultato che sono felice di condividere con tutto il team. Stiamo lavorando duro e questi risultati ci fanno venire ancora più fame e voglia di lavorare. prima di venire qui abbiamo fatto un richiamo molto importante, quasi una off season e si è visto come ho recuperato bene dal match con Monfils e anche con Paul“.

Sinner vuole il bis a Cincinnati: si parte nel giorno del suo compleanno

Il difficile viene adesso. Sinner, salito al numero 6 del ranking Atp (eguagliato il miglior risultato di Berrettini), proverà a ripetersi anche nel giorno del suo compleanno (è nato il 16 agosto 2001). “Francamente del mio compleanno mi interessa poco, preferisco festeggiare quello degli altri. Ma se voglio pensare a un regalo sì, penso che sia avere la possibilità di giocare a tennis anche nel giorno della mia festa“, ha detto Sinner.

Il tennista nato a San Candido il 16 agosto del 2001, Jannik Sinner (Ansa) – Notizie.top

In chiusura una battuta sul suo secondo sport preferito, il golf. “Mi piace perché posso stare nella natura – ha concluso Sinner – senza il telefono, è molto rilassante. Sfidare Alcaraz anche lì? Ma va! Lui è forte, molto forte. anche Zverev, e Ruud. Io ho provato perché giocava un po’ mio papà e anche Darren (Cahill, il coach di Jannik, ndr.), ma sono davvero scarso“.