La scadenza era fissata per il 30 settembre prossimo, ma il recente aumento dei casi di positività da Covid potrebbe far di nuovo slittare la fine del lavoro a casa
I lavoratori fragili del settore privato hanno diritto a lavorare da casa fino al 30 settembre 2023. Così è anche per i genitori con figli under 14, anche se in questo caso i datori di lavoro possono disporlo tenendo conto delle esigenze aziendali.
L’emergere improvviso della pandemia da Covid-19, laddove era organizzativamente fattibile, ha reso inevitabile il ricorso allo smart working, una modalità organizzativa che ha consentito a numerose imprese quella continuità lavorativa altrimenti impensabile, in particolare nella fase di lockdown. Poi le aziende hanno scoperto i vantaggi che potevano derivare dal far lavorare il dipendente a casa piuttosto che in sede e ora lo smart working viene anche offerto come benefit.
Le regole dello smart working attuale
Dal 30 settembre 2023 i circa 800mila lavoratori fragili, in Italia, non potranno più usufruire della possibilità di svolgere le proprie attività in smart working senza prima stipulare accordi individuali con il proprio datore di lavoro: con la legge 85 del 3 luglio 2023, la scadenza del lavoro agile agevolato, prima prevista per il 30 giugno di quest’anno, era stata prorogata fino alla fine del mese di settembre sia per coloro che prestano servizio nel settore pubblico, sia per coloro che operano nel settore privato. Per alcune tipologie di lavoratori, invece, l’accesso allo smart working agevolato è prorogato al 31 dicembre 2023: si tratta di coloro che hanno un figlio con età inferiore ai 14 anni e di coloro che sono più esposti al contagio da Covid-19. Ma negli ultimi giorni si è registrato un numero di casi di positività anomalo tanto da far pensare di aspettare nel prendere una decisione definitiva.
Possibile proroga
Quindi, se fino a pochi giorni fa l’idea di una proroga era fuori discussione, con l’aumento dei contagi da Covid lo scenario di una deroga potrebbe dover essere preso necessariamente in considerazione. Infatti dal ministero del Lavoro fanno sapere che è ancora presto per prendere decisioni definitive in merito allo smart working per i fragili, e che si deciderà solo dopo aver monitorato l’andamento dei contagi e alla luce di un nuovo trend che invece sembrava consolidato. Il quadro epidemiologico cambiato ha rimesso tutto in discussione e bisogna aspettare i prossimi giorni per prendere una qualsiasi decisione, decisione comunque complicata visto che ci vogliono tra i 30 e i 50 milioni per prorogare lo smart working in versione automatica per i lavoratori che soffrono di determinate patologie. Nel complesso i dipendenti del pubblico e del privato che hanno sfruttato questa corsia preferenziale sono circa 800 mila.