Ormai il ‘lavoro da casa’ è molto gettonato: ecco che differenze ci sono tra chi è in smart working in Italia e chi all’estero
Dopo la pandemia lo smart working ha preso sempre più piede: se prima, soprattutto in Italia, le persone che lavoravano da casa erano davvero poche, ora numerosi uffici hanno intrapreso invece questa strada.
Sul tema ci sono molte teorie discordanti, che mettono in disaccordo sia datori di lavoro che dipendenti, ma dal punto di vista della tassazione com’è la situazione?
Per chiarire le regole sull’imponibilità fiscale del lavoro da remoto, l’Agenzia delle Entrate ha riassunto i criteri da seguire se si è assunti da un’impresa non italiana svolgendo le mansioni dal nostro Paese o, al contrario, se il datore è nei confini nazionali ma il dipendente o collaboratore ha residenza in un altro Paese.
Queste quindi parte delle ultime indicazioni dell’Agenzia delle Entrate: per chi è poco ferrato sul tema è consigliato leggere la circolare completa e rivolgersi ad un esperto in materia.
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