Sottomarino disperso: tutte le cause della “implosione catastrofica”

La navicella si è autodistrutta a una velocità di 800 km l’ora dopo otto ore dalla partenza a causa dell’immane pressione a cui era sottoposta

Il mini sommergibile sarebbe stato interessato da un collasso improvviso, verso l’interno, avvenuto a una grande profondità, mentre si dirigeva verso i resti del Titanic che si trovano a circa 4.000 metri sotto la superficie, non lasciando scampo a nessuno degli occupanti che sarebbero morti in 30 millesimi di secondo.

Il Titan è imploso negli abissi marini – Notizie.top –

Sul sommergibile della OceanGate, del quale si erano perse le tracce domenica sera, si erano imbarcati l’amministratore delegato Stockton Rush, il miliardario britannico Hamish Harding, il francese Paul-Henry Nargeolet e l’uomo d’affari pachistano e suo figlio di 19 anni, Shahzada e Suleman Dawood.

Il ritrovamento dei rottami

La storia del Titan, il mini sommergibile che si era immerso domenica scorsa per osservare più da vicino i relitti del Titanic, senza più fare ritorno, si è purtroppo conclusa nel peggiore dei modi ieri pomeriggio quando la Guardia Costiera statunitense ha cominciato a rinvenire sul pelo dell’acqua dei detriti che sarebbero appartenuti al mini sommergibile. Quella che era partita come un’esplorazione di 10 ore negli abissi è finita in una tragedia, con la morte di cinque persone a causa di una “implosione catastrofica”. I rottami sono stati ritrovati a 500 metri dalla prua del Titanic. Il cono di coda e altri detriti del sommergibile mancanti sono stati trovati giovedì sera da un veicolo telecomandato a circa 1.600 piedi dalla prua del Titanic, posizionato a circa 13.000 piedi di profondità nell’Atlantico settentrionale. La Guardia Costiera ha affermato che i detriti trovati sul fondo del mare erano “coerenti con la catastrofica perdita della camera a pressione”.

Il relitto del Titanic – Notizie.top –

Implosione catastrofica

A differenza di una classica esplosione dove il collasso avviene verso l’esterno, si parla di “implosione subacquea” quando c’è un collasso improvviso e verso l’interno del sommergibile dovuto a una variazione improvvisa di pressione che, nel caso del Titan, sarebbe avvenuta a una grande profondità. È però ancora da chiarire quanto in profondità fosse il mini sommergibile quando questo evento si è verificato. Quello che sappiamo è che i resti del Titanic si trovano a circa 4.000 metri di profondità dalla superficie e che il Titan si era immerso da circa 2 ore quando ha poi perso i contatti. “Sebbene lo scafo composito del Titan era stato costruito per resistere a intense pressioni in acque profonde, qualsiasi difetto nella sua forma o costruzione potrebbe comprometterne l’integrità. E in questo caso il rischio di implosione sarebbe elevato”, ha raccontato un esperto di robotica.

Il dottor Dale Molé, ex direttore della Marina degli Stati Uniti, ha dichiarato ai media americani che le morti sarebbero state rapide e indolori. “Quasi istantanee”, a causa delle forze straordinarie esercitate dall’oceano in profondità. “Sarebbe stato così improvviso che non hanno nemmeno saputo che c’era un problema, o cosa gli era successo. È come essere qui un minuto e poi l’interruttore viene spento”, ha concluso Molè.

 

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