Non lasciarsi influenzare dalle tecniche di marketing, imparando a conoscere alcune semplici strategie, per riuscire a fare una spesa più consapevole e intelligente
“Entro un attimo a comprare il pane”, a chi non è mai capitato di entrare al supermercato con questa intenzione e di uscirne invece con varie buste piene di prodotti? Ognuno di noi è rimasto vittima dello shelf marketing, il marketing dello scaffale, almeno una volta, ma senza dubbio più di una!
Il marketing dello scaffale è l’insieme delle regole che determinano il posizionamento dei prodotti sugli scaffali di qualsiasi attività commerciale, dal supermercato, alla libreria, al negozio d’abbigliamento. E’ una strategia ben precisa, studiata per orientare e influenzare le scelte del consumatore.
Ogni attività commerciale non lascia mai nulla al caso, ciò che si vende deve essere comprato, pena la sopravvivenza dell’attività stessa. Un supermercato, ad esempio, per riuscire a vendere determinati tipi di prodotti, li mette in evidenza rispetto agli altri per farli balzare agli occhi del cliente. Pensare che i prodotti siano posizionati casualmente sugli scaffali, è un errore, infatti non sono mai collocati a caso, ma seguono regole ben precise che hanno l’obiettivo di indurre il consumatore ad acquistare ciò che conviene al negozio. Ciò si ottiene in primo luogo disegnando un percorso praticamente obbligato nel quale il consumatore deve essere portato a prolungare il più possibile la sua permanenza dentro il negozio, questo per aumentare le probabilità che possa acquistare d’impulso anche prodotti ai quali non aveva assolutamente pensato prima. Il problema che una volta entrati nel supermercato diventiamo “inconsapevoli”. I primi prodotti che vediamo sono quelli disposti sullo scaffale all’altezza dei nostri occhi, ossia la posizione più “convincente” e facile per agguantare i prodotti più costosi. E’ infatti in queste posizioni che vengono sistemati i prodotti di marca, e quelli delle aziende “che pagano” per metterli proprio li. Per lo stesso motivo, secondo le regole dello Shelf Marketing, i prodotti più convenienti sono disposti più in basso o più in alto, ossia in una posizione meno visibile e meno confortevole, difficili da prendere, ma perfino da vedere.
Quindi, i beni di prima necessità, come il sale e lo zucchero, spesso sono posizionati strategicamente in un angolo seminascosto, in un posto non intuitivo. In questo modo cercandoli saremo costretti a ripercorrere più volte le varie corsie, aumentando la probabilità di arraffare prodotti non strettamente necessari.
I prodotti destinati alla fasce più giovani, per esempio ai bambini, sono confezionati con packaging dai colori sgargianti, con disegni e pupazzi, e vengono strategicamente disposti sugli scaffali più bassi. In questo modo sono perfettamente visibili dai bimbi, che possono afferrarli e buttarli dentro il carrello. Anche l’apparentemente innocua acqua è in realtà posizionata in modo attentamente studiato: alla fine del percorso. Questo perché se prendessimo subito una cassa d’acqua mettendola nel carrello rimarrebbe meno spazio per tutto il resto, ma anche perché renderebbe il percorso più faticoso spingendoci fuori dal supermercato in breve tempo.
Ecco alcuni suggerimenti per non cadere in tentazione:
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