Quali spese mediche possono essere detratte nel caso in cui decidessimo di pagare in contanti in farmacia?
E’ arrivato il momento tanto temuto quello che ha a che fare con la dichiarazione dei redditi e come ogni anno, parte la ricerca per le spese detraibili, per gli scontrini e per le varie ricevute che abbiamo accumulato nel corso dell’anno.
Infatti se da un lato il fisco stia cercando in tutti i modi di incentivare il pagamento elettronico e quindi tracciabile, ancora oggi ci sono delle spese che si fanno con il semplice contante, in particolare quelle mediche che anche in questo caso possono essere detratte e inserite nel 730 del 2023.
“Per chi avesse effettuato pagamenti in contanti per alcune tipologie di spese mediche come farmaci, dispositivi medici, visite mediche presso strutture pubbliche o presso strutture private accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale non vi è l’obbligo di pagamenti con carta di credito. Non sarà invece possibile portare in detrazione per il 2023 prestazioni mediche o sanitarie pagate in contanti come visite mediche presso strutture private o medici specialisti non accreditati con Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ricoveri o interventi, esami del sangue presso strutture private non accreditate. L’unico modo dunque per portare in detrazione tali prestazioni è averle pagate tramite bancomat, bonifico o carta di credito” questo è quello che riporta la nota ufficiale in merito alla questione.
Spese mediche, quali sono quelle da inserire nel 730?
Insomma, cominciamo subito con il dire che le prestazioni pagate in contanti presso delle strutture private o degli specialisti non convenzionati attraverso il SSN non possono essere detraibili, mentre quelle effettuate presso strutture pubbliche e specialisti convenzionati con il SSN pagate in contanti si possono detrarre.
Ad avere spiegato ancora meglio la questione è stata proprio l’Agenzia delle Entrate, che ha parlato nello specifico delle spese mediche e sanitaria per cui esiste il diritto alla detrazione e sono: prestazioni chirurgiche; analisi, indagini radioscopiche, prestazioni rese da un medico generico (comprese quelle per visite e cure di medicina omeopatica); ricerche e applicazioni; prestazioni specialistiche; acquisto o affitto di protesi sanitarie; ricoveri collegati a una operazione chirurgica o a degenze.
Ancora se dovesse avvenire il ricovero di un anziano in un istituto di assistenza e ricovero, la detrazione non spetta per le spese relative alla retta di ricovero e di assistenza, ma solo per quelle mediche, che devono essere indicate in maniera separata nella documentazione rilasciata dall’Istituto. Ma si continua con l’acquisto di medicinali da banco e/o con ricetta medica (anche omeopatici); spese relative all’acquisto o all’affitto di dispositivi medici (come l’apparecchio per aerosol o per la misurazione della pressione sanguigna), a condizione che dallo scontrino o dalla fattura risultino il soggetto che sostiene la spesa e la descrizione del dispositivo medico, contrassegnato obbligatoriamente da marchio CE; spese relative al trapianto di organi; importi dei ticket pagati, se le spese sopra indicate sono state sostenute nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Ma non finisce qua, ci sono altre spese che possono essere aggiunte nel calderone e sono: assistenza infermieristica e riabilitativa (fisioterapia, laserterapia, kinesiterapia, etc.); prestazioni rese da personale in possesso della qualifica professionale di addetto all’assistenza di base o di operatore tecnico assistenziale dedicato all’assistenza diretta della persona; prestazioni rese da personale con la qualifica di educatore professionale; prestazioni rese da personale di coordinamento delle attività assistenziali di nucleo; prestazioni rese da personale qualificato addetto ad attività di animazione e/o di terapia occupazionale; importi dei ticket pagati, se le spese sopra indicate sono state sostenute nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Infine, anche le prestazioni sanitarie rese alla persona da professionisti possono essere inserite anche se non esiste alcuna prestazione medica, l’unica cosa importante è che dal documento di spesa, possa risultare che la prestazione è avvenuta correttamente.