Come e chi può provare a chiedere di allungare il rimborso relativo al superbonus per altri dieci anni? Scopriamolo.
E’ sicuramente una domanda che in tanti che si trovano in questa situazione si stanno per porre, che cosa succede alle persone che hanno ottenuto il Super bonis del 110%: possono allungare il loro rimborso.
Ad avere aperto la questione è stata la domanda di uno degli utenti che in questo momento si trova proprio in questa situazione, che ha scritto: “Ho effettuato nel 2022 interventi di efficientamento energetico sulla mia abitazione usufruendo del Superbonus del 110%. Non avendo capienza Irpef per l’importo totale, ed essendo al momento impossibilitato alla cessione del credito, vorrei sapere se posso portare in detrazione in 10 anni la rimanenza che non posso usufruire in 4 anni. Ho ricevuto risposte discordanti”.
Ebbene, ad avere risposto a questo quesito sono stati proprio gli esperti del settore che hanno passo passo cercato di focalizzarsi sul problema e sul modo migliore per risolverlo. Ecco cosa hanno detto.
Superbonus, cosa bisogna fare per allungare il rimborso?
Come detto prima, chi ha ricevuto il super bonus al 110% nel 2022 adesso vuole sapere se il rimborso si può allungare per altri dieci anni, questo è il quesito che si pone uno degli utenti che si trova in questa situazione.
Ad avere risposto alla domanda è stato un esperto del settore che ha tanto per cominciato sottolineato come la prima cosa importante da fare è quella di presentare la dichiarazione sostitutiva relativa ai redditi del 2022 per la quale c’è comunque tempo fino al 30 settembre per il 730 o il 30 novembre se compila il modello Redditi PF.
“Se non ha ancora inviato la dichiarazione, o se ha inviato la dichiarazione senza chiedere la detrazione, come sembra dal quesito, potrà spalmare le rate rimanenti in dieci anni a partire dalla dichiarazione dell’anno prossimo. Basterà indicare questa opzione, che sarà irrevocabile, nel modello 730 o Redditi Pf da presentare nel 2024″ queste le sue parole e ancora: “Entro il 30 novembre avrà comunque la possibilità di effettuare la cessione del credito (ammesso di trovare chi lo acquista) con la cosiddetta «remissione in bonis». Per farla bisognerà effettuare la comunicazione sulla piattaforma telematica dell’Agenzia delle Entrate e versare un tributo di 250 euro con il modello F24 con elementi identificativi (il cosiddetto modello Elide)”.