Una novità importantissima sta per fare irruzione nel tennis. A partire dallo US Open, in programma da lunedì 28 agosto a domenica 10 settembre, l’uso della tecnologia farà un ulteriore passo avanti. Ecco come…
Non si chiamerà Var come nel calcio, sigla di Video Assistant Referee. Ma Vrt che sta a significare Video Review Technology.
La tecnologia amplia il suo spazio nel tennis e lo farà a partire dagli US Open che inizieranno il 28 agosto a New York. Una svolta storica per il tennis che permetterà agli arbitri di non incappare in errori che possono anche essere decisivi ai fini del risultato finale. La Video Review Technology è stata già testata nel corso delle finali Next Gen e dell’Atp Cup. E quindi c’è un pregresso che aiuta gli arbitri e i giocatori a capirne il funzionamento. Nel tennis, come è noto, esiste già il cosiddetto occhio di falco, la tecnologia cioè interviene – su richiesta di uno dei due giocatori – per stabilire se la palla sia dentro o fuori dal campo. Ora però lo spettro si amplia e saranno anche altri momenti dubbi a poter essere giudicati tramite lo schermo.
Us Open, sbarca la Vrt: di cosa si tratta
Per esempio in caso di doppio rimbalzo, come accaduto nell’ultimo Roland Garros, nel terzo set del match tra Rune e Cerundolo, con il danese anche accusato di anti-sportività. Ora se la palla dovesse toccare due volte terra, prima di essere sollevata dalla racchetta di uno dei due atleti in campo, sarà la Vrt a intervenire. Non solo il doppio rimbalzo. La tecnologia potrà fare da giudice anche se ci dovesse essere fallo di piede al momento del servizio, in caso di invasione, se uno dei giocatore dovesse toccare la rete con la palla in gioco, se non dovesse avere il controllo della racchetta al momento dell’impatto con la palla e se dovesse toccare la sfera prima che questa abbia superato la rete. Tutti casi limite che spesso era impossibile cogliere per gli arbitri. Lo scopo è ovviamente ridurre al minimo gli errori e permettere quindi alla partite di scivolare via su un territorio di massima regolarità.
La Vrt comunque non sarà presente su tutti i campi degli US Open, ma solo sui cinque principali. Quindi spazio alla tecnologia solo sull’Arthur Ashe, sul Louis Armstrong, sul Grandstand, su Campo 5 e su Campo 17.