Tennis, Becker e il paragone tra Sinner e Alcaraz: “Penso che…”

L’ex numero 1 al mondo, vincitore di sei titoli del Grande Slam, ha parlato dei tennisti emergenti, soffermandosi anche sul giocatore nato a San Candido.

Un Boris Becker diverso rispetto a quello che ha fatto dentro e fuori dai tribunali. L’ex campione di tennis ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato anche dei talenti emergenti. Tra loro sicuramente uno che stima particolarmente è Jannik Sinner: “Ha tutto ciò di cui hai bisogno per essere un tennista di successo: cast di supporto, atteggiamento, abilità su tutte le superfici, spirito combattivo“.

Boris Becker
L’ex campione di tennis, Boris Becker (Ansa)

Becker è stato recentemente rilasciato dopo aver scontato otto mesi di una condanna a due anni e mezzo per frode fallimentare nel Regno Unito. Becker ha condiviso la sua esperienza in prigione, rivelando di essere stato “circondato da assassini e stupratori“. Nonostante le difficoltà, l’ex numero 1 è pronto per un nuovo capitolo della sua vita, come evidenziato in un recente documentario sulla sua carriera nel tennis, la sua vita personale e il caso giudiziario che lo ha portato in prigione.

Becker, la Next Gen e Carlos Alcaraz

L’ex campione si è poi soffermato sulle caratteristiche e sui difetti dei tennisti emergenti, con particolare attenzione su quella che viene definita la Next Gen: “Parte tutto dalla poca mentalità. La maggior parte del tennis riguarda l’aspetto psicologico. Gli esempi sono quelli di Federer, Nadal e Djokovic: loro usano il più piccolo segno di debolezza degli avversari e lo tramutano in un loro vantaggio. È una questione di gestione del match, di come reagisci in una determinata situazione e a ciò che ti viene proposto dall’avversario. La nuova generazione deve imparare queste basi, molto più di come si tira di dritto o di rovescio, o addirittura di come servire“.

Jannik Sinner
Il tennista italiano, Jannik Sinner (Ansa)

Un discorso a parte invece lo merita Carlos Alcaraz: “Nel suo caso non si tratta solo di talento, è già numero 1 al mondo nonostante la sua età. Ma il suo destino era scritto nelle stelle, su questo non ci sono dubbi. L’ho visto subito nella prima partita: ho capito immediatamente che c’era qualcosa di speciale in quel ragazzo.”