Test di medicina annullato? Il quiz diventa una farsa

Annullato il test di medicina? Gli ultimi risultati hanno richiesto l’intervento anche di un avvocato. Cosa è accaduto?

Pare proprio essersi trasformato in una farsa l’ultimo test di medicina, i cui risultati sono usciti lo scorso 5 Settembre: “Questo è lo scandalo più grande da quando sono iniziati i test d’ammissione”.

Test di medicina
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Con queste parole l’avvocato Franceso Leone spiega la situazione che almeno al momento pare essere impossibile da smentire: pare infatti che oltre alle polemiche solite che riguardano il numero chiuso della facoltà, il test di questo 2023 rischia di trasformarsi in una vera e propria farsa. Una situazione che cosi grave non si era davvero mai vista prima.

Lo studio legale Leone-Fell & C, che negli anni passati ha permesso l’immatricolazione di oltre 4mila studenti grazie ai ricorsi al Tar, ha già promesso una battaglia ad armi spianate. Ha comunicato le sue intenzioni in una conferenza stampa trasmessa su Facebook il 4 settembre, in cui sono state illustrate tutte le criticità rilevate nei test di aprile e luglio. Insomma il tutto potrebbe trasformarsi in una vera battaglia giudiziaria. Ma andiamo con ordine.

Test di medicina: compravendita delle domande e falle nel sistema

Insomma, i test di medici di quest’anno potrebbero davvero trasformarsi in una vera battaglia legale: il tutto è cominciato con la decisione di dividere l’esame in due lunghe sessioni con giorni e mesi distanti l’uno dall’altro.

“I quesiti della sessione di aprile sono stati selezionati e distribuiti in modo randomico ai vari candidati. Questa riserva di domande non è infinita, quindi esse si sono ripetute nei vari giorni e in istituti diversi”, ha spiegato l’avvocato Leone e ancora: “Il problema è che gli stessi quiz sono stati utilizzati nella sessione di luglio. E non è possibile pensare che, nel 2023, le domande somministrate a circa 80mila ragazzi e in una decina di giorni rimangano anonime”.

Ma non finisce qua, una seconda situazione di cui è impossibile non tenere conto sono i sistemi di punteggi e valutazione che a detta degli esperti pare compromettere la graduatoria meritocratica di chi si presenta a fare gli esami.

“Il bando pubblicato con il decreto ministeriale del 2022 prevedeva domande diverse tra aprile e luglio e l’equalizzazione dopo ogni sessione. Un allegato successivo, il numero due, ha previsto una cosa completamente diversa e in violazione del bando stesso, ovvero che le domande equalizzate ad aprile sarebbero state utilizzate anche a luglio” ha ammesso sempre l’avvocato, spiegando come le persone che hanno fatto i test a Luglio fossero in qualche modo agevolati perchè conoscevano i quesiti, il loro valore in punti e hanno studiato di conseguenza.

Per finire, un altro particolare finito all’attenzione degli avvocati è stato il sistema di valutazione: la divisione del test in due sessioni e la sua apertura a studenti del quarto anno delle scuole superiori ha creato una discrepanza notevole tra le competenze dei candidati e, di conseguenza, nel loro punteggio in graduatoria. Studenti diplomati, laureati o ancora privi di tutte le conoscenze necessarie ad affrontare il quiz si sono trovati a dover rispondere alla medesima serie di domande, senza che fossero applicati metodi di valutazione diversi in base al loro livello.