Ti spieghiamo la truffa dei gelati che è arrivata in Germania (e che approderà anche in Italia)

Esiste una truffa dedicata completamente al gelato, arriva dalla Germania ma si sta diffondendo sempre di più in Italia.

Potrà sembrare incredibile ma anche mangiando un gelato si rischia di andare incontro a delle truffe a regola d’arte, parliamoci chiaro se ci sta una cosa a cui gli italiani in estate non possono rinunciare è proprio il gelato.

Gelato
Gelato, Notizie.top

Si tratta di una vera e propria tradizione a cui gli italiani non hanno nessuna intenzione di rinunciare nel corso dell’estate, e a riprova di questo ci sta una lunga indagine che conferma come: “Ogni anno in Italia, per la produzione di gelato, vengono impiegati oltre 21 milioni di chili di frutta, 220 milioni di litri di latte, 64 milioni di chili di zucchero e milioni di chili di altri ingredienti. Da Nord a Sud, ogni artigiano si prodiga nel proporre la propria ricetta di gelato, sperimentando nuovi gusti che possano piacere alla propria clientela”.

Ebbene, quest’anno è davvero il caso di prestare attenzione, visto che l’alimento più amato nei mesi caldi pare essere finito al centro di una truffa che ha dell’incredibile e che arriva dalla Germania.

Gelato, attenzione alla truffa che sta spopolando anche in Italia

Proprio cosi, si tratta di una truffa a regola d’arte che arriva dalla Germania, dove è stata scoperta, ma di poco in poco sta per spopolare anche in Italia: si tratta appunto dell’aumento dei prezzi che pare avere inciso anche sulle aziende che producono gelato e che in tutti i modi stanno cercando di capire come potere assorbire i costi di produzione in eccesso.

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E se da una parte per i gelati artigianali non resta altro che alzare i prezzi, per gli altri sono stati trovati dei metodi particolari che seppure leciti, nessuno si poteva immaginare visto che riescono a mascherare l’aumento dei prezzi. Questa segnalazione arriva direttamente Centro Consumatori di Amburgo che ha analizzato le confezioni di gelato di marchi molto noti come Bounty, Snickers, Oreo, Milka e Mars, ma non solo.

Si tratta della pratica shrinkflation, che come riporta la nota ufficiale: “è molto diffusa soprattutto nella grande distribuzione perché permette di scaricare completamente gli aumenti sui consumatori pur lasciando i prezzi dei prodotti apparentemente invariati. Nella pratica, consiste nel diminuire le quantità all’interno della confezione, riducendo il numero di pezzi venduti o abbassando il peso del prodotto. Ecco perché è necessario guardare sempre il prezzo al chilo”.

Quindi il risultato è che secondo il centro consumatori si è scoperto come alcuni marchi di gelato, come ad esempio Toblerone e Milka, hanno diminuito il numero dei gelati presenti nelle varie confezioni lasciando però il prezzo uguale allo scorso anno.

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