Tigelle e salumi, il conto è di 845 euro: “Ora chiamo la finanza”

In un chiosco di Maranello l’ennesima polemica di quest’estate relativa ai prezzi esorbitanti dei ristoranti. Ma la titolare si difende: “Hanno mangiato senza freni”

Doveva essere un momento conviviale in compagnia, pieno di sorrisi. Si è trasformato in un pianto per il portafoglio dei presenti. Una dei commensali ha raccontato: “Eravamo in tredici adulti e undici bambini: a fine serata ci è stato detto che dovevamo sborsare 845 euro”.

Tigelle e salumi
È l’estate delle polemiche sui conti dei ristoranti (Pixabay) – Notizie.top

Ormai sono diventate una moda, le polemiche contro i prezzi dei ristoranti. Per il servizio o per le voci aggiunte al momento del pagamento finale. L’ultima notizia – dopo il toast in Provincia di Como e la torta di Palermo – riguarda un chiosco a Maranello, località in provincia di Modena, dove un gruppo di famiglie ha ricevuto un conto salatissimo, e non solo per i salumi mangiati. In questo caso, vista la successiva decurtazione, le persone coinvolte in teoria non dovrebbero avere il minimo torto. O forse no. Il conto, infatti, inizialmente era di oltre 800 euro e dopo le proteste dei clienti è sceso a 585. Uno sconto “amichevole”, insomma.

La titolare si difende: “Hanno mangiato di tutto e di più. Ed erano in 24…”

Gnocchi fritti e salumi
La titolare si è difesa dalle accuse: “Hanno mangiato tantissimo” (Pixabay) – Notizie.top

Ma cos’è successo? Intanto al Resto del Carlino una donna ha raccontato l’ordinazione fatta: “Oltre allo gnocco e alle tigelle, c’era qualche tagliere, ma tutt’altro che ricco. Abbiamo preso delle bottigliette d’acqua, delle bibite e qualche birra, solo per quelle abbiamo pagato 130 euro. Insomma, un salasso: quando abbiamo saputo del conto, l’abbiamo fatto subito notare. Ci sembrava un prezzo improponibile. Anche perché alcuni dei bambini che erano a tavola con noi sono molto piccoli e non mangiano di certo così tanto”. Dopo il conto, è arrivato lo sconto: “La titolare ci ha detto di venirci incontro e ci ha tolto così 260 euro. Mi sono insospettita soprattutto in quel momento, non ho capito nemmeno perché quella cifra. Su che base ha fatto questo sconto? Qualcosa di assurdo. Avvertirò la finanza dell’accaduto”, ha detto ancora arrabbiata.

“Il conto è stato diviso per tredici persone, escludendo chiaramente i bambini, quindi alla fine abbiamo pagato novanta euro a coppia”, ha proseguito. “Per quanto mi riguarda, rimane un prezzo esagerato per mangiare gnocco e tigelle in un chiosco”. La titolare, tirata in causa, ha così commentato la giornata: “Una scena del genere non mi è mai successa in 16 anni di attività. Sono arrivati alle 18 per prenotare gnocchi e tigelle, alle 19.30 era tutto pronto per essere servito in tavola. Hanno mangiato senza limiti, di tutto e di più. Non ho portato tre o quattro tigelle a testa, ma molte di più. Il tutto, arricchito da numerosi taglieri di affettato, dodici in tutto. Senza dimenticarci poi del bere“. Non solo:In tavola comunque erano 24 persone. Il conto è stato diviso per 13: se una coppia ha un bambino, quand’è così, è chiaro che paghi tanto. Ma al contrario chi ha 3 figli paga poco… Alla fine ho abbassato il prezzo per quieto vivere, per concludere tutto il caos che si era generato, per nulla piacevole”.