Il ragazzo poi si è allontanato prima che Rettinger si rendesse conto di cosa fosse successo: “E io sono andato un po’ nel panico sai?” ha detto al WISN. Il quotidiano riporta inoltre che Rettinger crede che il ragazzo lo abbia visto inserire il codice di accesso sul telefono e poi averlo utilizzato per aggirare il sistema di riconoscimento facciale per accedere ad Apple Pay.
Una scena che potrebbe capitare a tutti, vista soprattutto l’idea dei ladri di coinvolgere nel furto un bambino: quando c’è di mezzo un giovane ragazzo, lontano da casa che vuole entrare in contatto con i genitori è difficile rimanere indifferenti, ma questa vicenda insegna che non si può abbassare la guardia neanche per un istante. Perfino la gentilezza può ‘fare danni’. Per evitare spiacevoli (e costosi) imprevisti è bene quindi offrire il proprio aiuto, se veramente necessario, ma senza lasciare i propri dispositivi in mano a degli sconosciuti… di certo oggigiorno la prudenza non è mai troppa e queste truffe ne sono la conferma.