Tutor, potete dire addio (in autostrada): svelato il perché

Tutor, potete dire addio (solamente in autostrada): è stato comunicato anche il perché

Probabilmente molti di voi se ne saranno anche accorti. Altri, invece, decisamente no. Poco importa visto che arrivano delle importanti novità in merito ai Tutor che, in alcune tratte autostradali, sono state definitivamente disattivate. Per quale motivo? A causa dei lavori che si stanno verificando in alcune tratte autostradali.

Addio in autostrada
Tutor (Pixabay Foto) Notizie.top

In particolar modo: A6 (Torino-Savona) e della A7 (Milano-Genova) e A26 (Genova-Gravellona Toce). Insomma, i rilevatori che calcolano la velocità media dei veicoli è stata spenta. Anche se bisogna precisare che questa sospensione è solamente momentanea ed arriva dall’impossibilità con il cambio continuo dei limiti dovuto ai cantieri di registrare la velocità media delle auto che procedono.

Tutor, spenti in alcuni tratti autostradali: lavori in corso

Questo è quello che ha fatto sapere direttamente il Corriere della Sera. Ad annunciarlo la Polizia Stradale con un comunicato ufficiale. “Sulle suddette autostrade la Polizia Stradale sta comunque svolgendo servizi di controllo della velocità istantanea attraverso apparecchiature di rilevazione mobili. Una volta completati i lavori, con la rimozione dei cantieri, sarà possibile ripristinare i controlli della velocità media con il sistema Tutor”.

Ricordiamo che i Tutor hanno fatto il loro ingresso il giorno prima della vigilia di Natale del 2005. Basti pensare che, dopo solamente un anno dal suo ingresso, il tasso di mortalità si è ridotto del 51%. Un sistema che viene gestito direttamente dalla Polizia Stradale. Per quanto riguarda Autostrade per l’Italia la società è in costante contatto con la Polizia Stradale per la riattivazione dei sistemi di rilevazione.

Addio in autostrada
Tutor (Pixabay Foto) Notizie.top

Le stesse potrebbero avvenire anche verso la fine dell’anno. Questa disattivazione è legata a un piano imponente di ammodernamento della rete. A quanto pare potrebbe restituire ben 50 anni di vita nuova alle autostrade. Cinque anni fa, subito dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, è stato sviluppato un piano di ristrutturazione della rete nazionale in concessione ad Autostrade per l’Italia.

La stessa che prevede una spesa di oltre 21 miliardi di euro. Basti pensare che la Liguria, che conta 400 chilometri di rete, con 285 gallerie e 516 ponti e viadotti è diventata il naturale “laboratorio” su cui avviare il piano di ammodernamento.

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